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Maltrattamenti ai bambini, arrestata una suora

Agenti della squadra mobile di Trapani hanno notificato stamane sei ordinanze di misure cautelari. I provvedimenti riguardano un uomo e cinque donne ...

Redazione

Agenti della squadra mobile di Trapani hanno notificato stamane sei ordinanze di misure cautelari. I provvedimenti riguardano un uomo e cinque donne  tra cui due suore dell'Istituto "Pio X" di Valderice - e sono stati emessi dal Gip Massimo Corleo su richiesta dei Sostituti Procuratori della Repubblica di Trapani  Anna Trinchillo e Franco Belvisi.  Le donne, indagate per i reati di maltrattamenti in famiglia e verso fanciulli e lesioni personali, sono suor Teresa Mandirà, 76 anni, originaria di Mazara - sottoposta agli arresti domiciliari - e  suor Yvonne J. Noah, a cui è stato imposto il divieto di avvicinamento, e i dipendenti dell'istituto Maria Mazzara, 50 anni di Buseto Palizzolo, dipendente dell’Istituto Pio X di Valderice, Carlo Cammarata, 49 anni di Alcamo. Laura Milana, 34 anni di Valderice, Giuseppa Ruggeri, 74 anni, di Valderice a cui è stato notificato il divieto di avvicinamento.  L’indagine è nata dalla denuncia presentata alla Polizia da una coppia di coniugi, genitori di un bambino di 8 anni affidato - su provvedimento del Tribunale dei Minorenni di Palermo – all’Istituto Pio X di Valderice. Il bambino aveva riferito di essere stato più volte picchiato da parte di alcuni degli istruttori dell’Istituto Pio X e, in particolare da parte di suor Teresa e degli educatori Milana e Cammarata. Le accuse avrebbero trovato conferma sia dalla visita eseguita sul bambino sul corpo del quale erano state riscontrate diverse ecchimosi sia da un filmato, ripreso con il cellulare da uno dei ragazzi ospiti del centro, in cui si vedeva suor Teresa picchiare il minore, che il giovane aveva forntio ai genitori del bambino e che questi avevano consegnato alla Polizia. Anche i colloqui effettuati dai pm con il minore oggetto delle vessazioni e con altri bambini attualmente ospiti del "Pio X" e con altri che lo erano stati in passato, hanno confermato quanto lamentato dai genitori del piccolo. Tutte le testimonianze raccontavano di numerosi episodi di violenza fisica e psicologica patita in diverse occasioni per mano degli indagati che utilizzavano la violenza come abituale strumento di correzione, anche per futili episodi. Oltre a subire le percosse i bambini erano costretti a mangiare alimenti in cattivo stato di conservazione o a patire il freddo, tenendo i sistemi di riscaldamento spenti, o, ancora, a lavarsi con l'acqua fredda. I piccoli venivano anche offesi dagli operatori che che spesso li additavano di appartenere a famiglie di pregiudicati, e minacciati  di essere trasferiti in altri istituti lontano dalle famiglie se avessero osato riferire degli abusi ai quali venivano sottoposti. Il quadro probatorio è stato confermato dai genitori degli stessi bambini, da alcuni operatori dei servizi sociali e da insegnanti a cui gli stessi minori avevano confidato le percosse patite. Ad uno di questi, in particolare, un bambino aveva consegnato una letterina da far avere al “giudice”, con la quale chiedeva di farlo uscire dal centro e di farlo tornare alla sua famiglia. I minori, con provvedimento d’urgenza disposto dalla Questura e poi convalidato dal Tribunale per i minori di Palermo, i minori ospiti dell'Istituto "Pio X" erano già stati trasferiti in altri centri specializzati lo scorso febbraio.

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