Mezzo milione di euro di beni sono stati confiscati ad un imprenditore di Gela Maurizio Trubia, 50anni. Su un decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale la confisca è stata eseguita dalla divisione Polizia anticrimine della questura di Caltanissetta. Il provvedimento rientra nelle misure di prevenzione a carico dell'imprenditore.
La moglie e i familiari dell'imprenditore cinquantenne risulterebbero come prestanome di alcuni beni che a loro sarebbero intestati. La confisca ha riguardato un allevamento di ovini e caprini e dell'intero complesso aziendale, 15 terreni e 4 fabbricati, tutti nel territorio gelese, due depositi a risparmio e due conti correnti.
Il valore dei beni - ciò sarebbe emerso dalle indagini - risultava sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e alle ulteriori entrate lecite, " dovendo quindi concludere - si legge nella nota emessa dalla Questura- che erano il frutto delle attività illecite e ne costituivano, comunque, il reimpiego". Nel novembre di tre anni fa il Questore nisseno aveva avanzato una proposta per il sequestro dei beni che era stato poi disposto dallo stesso Tribunale.
Trubia pluripregiudicato per diverse tipologie di reato, è stato indicato da molti collaboratori di giustizia quale soggetto appartenente al clan Emmannuello, nel quale sarebbe stato reggente a partire dalla morte del boss Daniele Emmanuello, avvenuta nel 2007,assumendo anche il ruolo di coordinamento degli affari del gruppo criminale.
Trubia ha ricevuto una condanna ad otto anni di reclusione per associazione di stampo mafioso nel luglio del 2010, sentenza confermata in appello e trasformatasi in irrevocabile nel settembre del 2013. Sempre, con pronunciamenti irrevocabili, è stato condannato per ricettazione, detenzione e porto di armi da fuoco, furto e pascolo abusivo.