Cronaca

"Mia", la cagnetta buttata in mare con una pietra al collo. L'ENPA ammessa parte civile

Il processo inizierà il prossimo 24 settembre

Redazione

L’Ente Nazionale Protezione Animali è stato ammesso parte civile nel procedimento nei confronti dell'uomo che il 14 luglio 2018 a Lido Valderice, gettò la cagnetta Mia, in mare legandola ad un grande pietra e poi si allontanò. Mia riuscì a salvarsi grazie ai tanti bagnanti che si impegnarono a soccorrerla ed oggi è stata adottata e ha iniziato una nuova vita. L’uomo che ha tentato di ucciderla dovrà invece rispondere di maltrattamento e tentativo di animalicidio. Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa sottoliena che: “Mia è riuscita a salvarsi, un vero miracolo. Per lei e anche per tutti gli animali vittime di maltrattamento e uccisioni che non sono stati così fortunati chiediamo giustizia attraverso una pena esemplare per colui che ha compiuto questo gesto così disumano, orribile e vigliacco! Confido nella giustizia. Il nostro ufficio legale con l'avvocato Claudia Ricci e l'avvocato Giuseppe Inzerillo, riferimento della Retelegale Enpa per Trapani stanno seguendo il procedimento. La prossima udienza si terrà il 24 settembre prossimo”. Un dato interessante che è emerso è che al responsabile di questo atto orribile è stato anche contestato l’animalicidio nella forma del tentativo, il corrispettivo del tentato omicidio per le persone. (Fonte GDS)

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