Microspia a Palazzo di Giustizia

Al Palazzo di Giustizia di Trapani si respira aria pesante dopo la scoperta di una microspia, pare inattiva, piazzata in prossimità della porta d’ingresso riservata ai magistrati. L’inquietudine monta visto che si tratta di una zona rigorosamente video-sorvegliata. La notizia è stata confermata dal Procuratore capo Marcello Viola che, però, non ha voluto rilasciare alcun commento. Lo stesso magistrato è stato oggetto di intimidazioni, sono state trovate scritte sui muri di casa nel condominio di Palermo dove abita  e in agosto gli era stata notificata una missiva contenente minacce di morte e un proiettile. Un altro caso inquietante riguardante il Tribunale di Trapani era accaduto lo scorso anno quando venne manomessa la vettura blindata del sostituto procuratore Andrea Tarondo, una Bmw parcheggiata nel cortile interno, anch'esso video-sorvegliato, del Palazzo di Giustizia. Tarondo sta seguendo diversi casi di mafia e le indagini legate al processo per concorso esterno alla mafia al senatore Tonino D’Alì. Un processo di cui si attendeva nei giorni scorsi la sentenza e che, invece, ha registrato un vero e proprio "colpo di scena" a seguito delle dichiarazioni di don Ninni Treppiedi, il sacerdote sospeso per cinque anni dal Vaticano, una volta molto vicino al senatore. Treppiedi, ricordiamo, è sotto indagine da parte dei magistrati della Procura trapanese per vicende legate a presunte appropriazioni di denaro e vendite di beni della Curia attraverso documenti falsificati in concorso con altre persone. Il sacerdote e un suo collaboratore saranno ascoltati come testimoni a Palermo martedì prossimo.