Politica

No al monopolio sul grano Senatore Cappelli

L’eurodeputato Ignazio Corrao (M5S) prende posizione sull'utilizzo della varietà di grano

Mentre da più parti si invoca un ritorno ai grani antichi e soprattutto ad un diverso modo di approcciarsi ad una alimentazione che pare sia la causa della crescita esponenziale di malattie, tra cui il diabete, c’è chi teme che sia in corso un processo di monopolizzazione del grano “Senatore Cappelli”, una varietà di grande qualità, di proprietà dello Stato italiano, patrimonio collettivo degli agricoltori del Sud Italia, oltre che una delle varietà più apprezzate e pagate dal mercato.In una nota l’euro deputato alcamese di adozione, Ignazio Corrao ha presentato una interrogazione alla Commissione Europea e ora si è rivolto all’Autorità Garante della Concorrenza. Corrao, ribadendo le sue preoccupazioni, ricorda come “La società SIS di Bologna aveva ottenuto l’esclusività e oggi ci erano arrivate molte segnalazioni che questa posizione di forza si fosse trasformata in un vero e proprio monopolio. Stando alle segnalazioni, chi vuole comprare il seme, deve pagare la royalty e però poi non può vendere il prodotto a chi vuole.“Come è stato possibile? – si chiede l’europarlamentare- E’ stato il CREA, ente pubblico, che ha concesso l’esclusività alla SIS per la moltiplicazione e la commercializzazione di questa varietà, e così facendo ha favorito di fatto la creazione di una filiera monopolistica. Tutto questo ha creato un danno per parecchi milioni di euro alla cerealicoltura di qualità del nostro paese e alle centinaia di agricoltori e imprese di trasformazione che prima dell’affidamento in esclusiva potevano realizzare quelle filiere produttive da tutti auspicate affossate da una gestione di SIS che avvantaggerebbe la sua filiera”.Per queste ragioni Corrao aveva presentato una interrogazione alla Commissione Europea affinché si occupasse della vicenda, verificando l’effettiva esistenza di una forma di privatizzazione strisciante e il rispetto delle norme sulla libera concorrenza. La Commissione lo ha invitato a contattare ‘l'autorità italiana garante della concorrenza, che sta “esaminando la questione’. “Voglio andare fino in fondo alla questione e così – evidenzia Corrao - ho chiesto ufficialmente all’Autorità Garante per la Concorrenza di fornire tutte le informazioni circa l’attività di verifica che sta realizzando.L’Autorità ha aperto una pratica e ha comunicato che presto valuterà nel merito l’applicabilità delle norme sull’abuso di posizione dominante. Se fosse così come denunciato da molti imprenditori agricoli, il comportamento della SIS e anche del CREA sarebbe fortemente scorretto e dannoso. Ricordo – conclude l’europarlamentare di Cinque Stelle - che qui non stiamo parlando di un brevetto o di una varietà nuova su cui dei privati hanno investito le proprie risorse finanziarie e cercano di recuperare l’investimento sul mercato ma, piuttosto, potremmo essere di fronte alla svendita del patrimonio pubblico ad un solo soggetto libero di imporre le proprie condizioni” conclude l’eurodeputato.

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