Cronaca

Operazione Sorella Sanità. Appello: confermate condanne

Pene più pesanti per Candela e Taibbi

Redazione

Condannati dai giudici della corte d’appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, i dirigenti della sanità, gli imprenditori e i faccendieri coinvolti nell’operazione «Sorella Sanità» che ha scoperchiato un patto corruttivo sugli appalti alla Regione. Un solo imputato è stato assolto.

Le pene pene più pesanti per Antonio Candela, ex direttore generale dell’Asp di Palermo, e per il faccendiere Giuseppe Taibbi. I giudici hanno aggravato la loro posizioni e inasprite le pene: sette anni e quattro mesi (sei mesi in più del giudizio di primo grado) sono stati inflitti a Candela, ex responsabile della cabina di regia regionale per il contrasto al Covid in Sicilia e sei anni e 4 mesi per il faccendiere Giuseppe Taibbi (sei mesi in più del primo grado).

La Corte ha accolto il ricorso del pubblico ministero, così un’ipotesi di concussione, caduta in primo grado, è stata riqualificata in induzione indebita a dare e promettere utilità. La Corte ha inviato gli atti alla procura per contestare il reato anche a Fabio Damiani, ex manager dell’Asp di Trapani e responsabile della Centrale unica di committenza degli appalti.

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