Pallacanestro Trapani, al via il settore giovanile

Insieme alla prima squadra, che inizierà il suo campionato domenica prossima, la Pallacanestro Trapani ha iniziato a pieno ritmo, sin dai primi giorni di questo mese di settembre, il lavoro con i giovani. Un’attività che ha conosciuto un salto di qualità notevole con l’arrivo di Giacomo Genovese, nuovo responsabile tecnico e profondo conoscitore del territorio. “Stiamo compiendo notevoli sforzi per riuscire a costruire un movimento giovanile che abbia qualità e quantità. Il minibasket – spiega lo stesso Genovese – è un caposaldo del nostro progetto. Partiamo dai 120 bambini dello scorso anno e contiamo di incrementare il numero. Riproponiamo il corso d’inglese gratuito per tutti gli iscritti, fortemente voluto dal nostro presidente Pietro Basciano, e pensiamo che sia la base per la crescita dei prossimi anni. Il nostro lavoro è indirizzato anche verso l’esterno: abbiamo già iniziato un progetto che porterà il basket nelle scuole elementari Pascoli, Mazzini e Leonardo da Vinci”. Dopo tanti anni, la Pallacanestro Trapani avrà almeno una formazione in tutte le categorie giovanili. “Ci sono alcuni gruppi di punta – prosegue Genovese – come gli Under 14, che abbiamo accolto con grande favore nella nostra società, e altri di nuova costruzione, che avranno come scopo anche quello di dare a tutti l’opportunità di disputare un campionato federale, senza pensare in alcun modo al risultato. Siamo orgogliosi di essere presenti dagli Aquilotti, nati nel 2002, fino agli Under 19. In alcune annate, avremo due squadre e abbiamo anche proseguito la collaborazione con la Virtus Trapani. Qualche nostro atleta nato nel 2000 rinforzerà la loro formazione Under 13 e diversi nostri giovani giocheranno nel campionato di C regionale con la Virtus”. In un momento nel quale in Sicilia si fatica a mettere insieme le squadre per i campionati di Eccellenza, la Pallacanestro Trapani, in controtendenza, sta facendo di tutto per rilanciare il settore giovanile. “Da un lato, siamo orgogliosi di questo – dice ancora Genovese – ma dall’altro non possiamo essere contenti che manchino le squadre. Abbiamo bisogno di dirigenti illuminati, che ricomincino a credere nell’importanza sociale e sportiva della cura dei giovani. Ci eravamo illusi che prendere giocatori già formati potesse bastare: oggi, dopo parecchi anni di difficoltà dell’intero movimento italiano, ricominciamo ad accorgerci quanto sia importante il lavoro con i settori giovanili. Noi possiamo ritenerci fortunati, perché aver trovato un presidente lungimirante come Pietro Basciano rappresenta un privilegio assoluto”.