Pd, partito bifronte

Così come era facile prevedere la spaccatura interna al Pd di Trapani, dove si è consumato il rito del doppio congresso, con doppie elezioni, doppio segretario e doppia segreteria, ha trovato spazio non solo sulle pagine dei quotidiani locali, ma è riuscito nella ardua impresa di ricavarsi spazi anche sulle principali testate nazionali. Insomma, anche il Pd trapanese contribuisce a dare di questa provincia una immagine negativa, quantomeno di imbroglioni e maneggioni. La storia è nota: il congresso comunale del Pd è stato celebrato in due sedi, in una, all’Hotel Crystal, con la benedizione degli Stati generali del partito, nell'altra, all'Hotel Baia dei Mulini, convocata dal presidente del circolo di Trapani Salvatore Daidone, per statuto legittimato a convocarlo. Al centro della contesa il tesseramento, vale a dire il “peso” delle decisioni. All' Hotel Crystal si sono presentati a votare oltre 400 tesserati che hanno eletto il candidato unico Francesco Brillante, mentre gli altri hanno votato Danilo Orlando. L'un contro l'altro armati, di fatto sancendo una spaccatura orizzontale che non fa bene ad un partito che è nato dalla unione di due anime, quella degli ex Ds e degli ex Dc, e che non perde occasione per presentarsi diviso e quindi di fatto auto delegittimarsi. Ora questa nuova sortita. Gli elettori del Pd, trapanese che nonostante la dirigenza continuano (ma sino a quando? ) a votare per il loro partito, hanno ora la certezza del Pd bicefalo. Ma parimenti del dubbio: che uso ne sanno fare?