Trapani , 15 dicembre 2009- Domani sarà di scena la pubblica accusa al Processo Mafia e Affari che vede alla sbarra l'ex assessore regionale Bartolo Pellegrino, dopo di che la Corte si riunirà in camera di consiglio per il verdetto. Intanto, nella sua arringa lavvocato Nino Mormino, uno dei più rinomati legali di Palermo, ha ieri sostenuto che contro lex vice presidente della Regione Sicilia la pubblica accusa ha prodotto tante ipotesi e congetture, ma nessuna prova vera. L'avvocato Nino Mormino ha affermato che nel dibattimento si " è discusso più dell'individuo piuttosto che dei fatti" ed ha quindi rincarato la dose affermando che il processo non ci celebra " per esprimere un giudizio morale, il processo deve accertare i fatti". E, secondo il legale palermitano, i fatti testimoniano di una condotta esemplare di Pellegrino, ingiustamente accusato di essersi attivato per agevolare alcuni piani costruttivi a cui erano interessati mafiosi, in cambio di denaro. Mormino ha ricordato come il principale accusatore di Pellegrino sia Antonino Birrittella, uno che  dopo essere finito in manette nell'ambito delle indagini su mafia e appalti ha deciso di pentirsi e di collaborare con la giustizia. Per l'avvocato Nino Mormino, un teste inattendibile essendo quello che aveva ideato e portato avanti quel progetto, peraltro fermatosi nella fase preparatoria visto che non sono stati acquistati i terreni né redatti i progetti. Il legale palermitano, così come aveva fatto il suo collega della difesa Vito Galluffo, ha evidenziato come un eventuale intervento da parte dell'ex assessore sarebbe stato ininfluente atteso che l'approvazione dei piani costruttivi sarebbe stata una pura formalità. Da qui la domanda Perché corrompere l'assessore quando l'approvazione dei piani era un atto dovuto?
Processo Mafia e Affari
Trapani , 15 dicembre 2009- Domani sarà di scena la pubblica accusa al Processo Mafia e Affari che vede alla sbarra l'ex assessore regionale Bartolo...
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