La condanna a quindici anni di reclusione è stata chiesta dalla Procura generale presso la Corte d'Appello di Palermo per Jessica Pulizzi, accusata del sequestro di Denise Pipitone, la bimba scomparsa il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo. La giovane, sorella per parte di padre della bambina, è stata assolta dal Tribunale di Marsala con la formula del secondo comma dellarticolo 530 del codice di procedura penale, "mancata o insufficiente formazione della prova". "In appello sono emersi molti più indizi a carico di Jessica Pulizzi - ha detto Piera Maggio, madre di Denise - rispetto al processo di primo grado. Tutti indizi, univoci e concordanti, che portano a lei. Non è mai saltata fuori unalternativa". Secondo quanto riferito dal legale della donna, l'avvocato Giacomo Frazzitta, "la Procura ha riconosciuto valore confessorio nella frase " quannu eru cu Alice...a casa c'ha purtà"  in quanto inserita in un contesto in cui si parlava di Denise e della fine che aveva fatto. Un ruolo centrale e fortemente indiziante - prosegue Frazzitta - viene dato al raggiro operato dalla madre dell'imputata, Anna Corona, quando Polizia e Carabinieri, che erano alla ricerca di Denise, si presentarono presso la sua abitazione nel pomeriggio della scomparsa della bimba e la Corona gli fece perlustrare la casa di una vicina. Secondo la Procura generale - conclude l'avvocato - si tratta di una condotta indiziante diretta a nascondere qualcuno o qualcosa proprio riguardante Denise". Lo scorso dicembre, la Procura della Repubblica di Marsala ha aperto una nuova inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone in cui si ipotizza lomicidio.
Rapimento Denise Pipitone, chiesti 15 anni di reclusione per Jessica Pulizzi
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