Cronaca

Rapina al Credito Siciliano, arrestati dai Carabinieri altri due presunti autori

La rapina era avvenuta lo scorso 14 aprile nella filiale di viale Italia

Ornella Fulco

Identificati e arrestati dai Carabinieri gli altri due presunti autori della rapina, avvenuta lo scorso 14 aprile ad Alcamo, presso la filiale del Credito Siciliano in viale Italia. In quella occasione un uomo con il volto parzialmente nascosto da occhiali da sole e cappellino, dopo essere entrato nella banca, approfittando di un momento in cui non erano presenti clienti, dopo aver minacciato di morte il direttore e gli impiegati aveva intimato lorodi rannicchiarsi sul pavimento per attendere l’apertura automatica delle casseforti temporizzate.L'intervento tempestivo dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo, allertati dall’allarme silenzioso lanciato da un cassiere, aveva mandato a monte il piano del rapinatore che, alla loro vista, aveva rinunciato ad attendere l’apertura delle casseforti asportando solo il denarodisponibile in cassa, circa 600 euro, dandosi poi alla fuga a piedi. I militari dell'Arma, però, erano riusciti a raggiungerlo e a bloccarlo a poche centinaia di metri di distanza. Il23enne palermitano Giuseppe Stemma, già noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosissimi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, era così finito in manette per rapina. Le indagini erano proseguite sulla base dell'ipotesi che il giovane non avesse agito da solo ma fosse stato affiancato da complici che erano riusciti a dileguarsi.Dopo mesi di indagini, condotte anche con l’ausilio di strumentazione tecnica, i militari della Compagnia di Alcamo hanno accertato che quel giorno, effettivamente, altri due uomini erano coinvolti nel colpo alla banca. Si tratta di altri due palermitani: il21enneGiuseppeCaccamo e del 20enne Salvatore Caracappa, entrambi con precedenti di polizia.Le indagini hanno consentito di individuare anche un quarto soggetto, il 50enne Rosario Stemma, padre di Giuseppe, che è stato denunciatoperchè, qualche giorno dopo la rapina, ha dichiarato falsamente, presentandouna denuncia contro ignoti, che la sua auto era stata rubata. La vettura, invece, secondo gli investigatori, era stata prestata consapevolmente al figlio e ai suoi complici che se ne erano serviti per compiere la rapina ad Alcamo. Peraltro il mezzo si trovava già sotto sequestro amministrativo per altre cause.

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