Cronaca

Resoconto attività 2020 Polizia Postale e delle Comunicazioni

Quattordici le indagini più significative avviate nel 2020 e portate a termine

Redazione

1. C.N.C.P.O.Nel corso del 2020, il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.)ha confermato il ruolo centrale della Polizia Postale e delle Comunicazioni nella lotta alla pedofiliae pornografia minorile online.Dall’inizio della diffusione pandemica da COVID-19, la Polizia Postale ha intensificato il monitoraggio della rete con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati relativi allo sfruttamentosessuale dei minori online, determinato dalle misure restrittive assunte. E’ stato svolto un lavoro divalutazione settimanale dei dati relativi alla vittimizzazione dei bambini e dei ragazzi in rete, al finedi monitorare la minaccia cibernetica in un momento di fragilità emotiva nazionale.Con la sospensione delle attività scolastiche e la conseguente attivazione della didattica a distanzaper tutti gli Istituti, molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nellepiattaforme dedicate alla formazione degli studenti; la Polizia Postale ha svolto un assiduomonitoraggio anche sulle app di messaggistica istantanea, al fine di individuare i responsabili degliaccessi non autorizzati, accertando la presenza di gruppi dedicati.

Le condotte delittuose che hanno registrato un incremento di circa il 110% rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente, riguardano i reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minorionline e dell’adescamento di minori online, per i quali sono stati eseguiti 69 arresti e denunciate1192 persone.Per tale motivo, fin dall’inizio della diffusione pandemica del virus Sars-Cov-2, la Polizia Postale edelle Comunicazioni, con l’impiego di tutte le sue articolazioni territoriali (coordinate attraversol’azione strategica assicurata da questo Servizio), ha:a) intensificato il monitoraggio della rete, con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati in esame;b) rafforzato il raccordo delle investigazioni nei canali di cooperazione internazionale di polizia egiudiziaria, presupposto strategico fondamentale per disarticolare le illecite comunità virtualicaratterizzate da una struttura organizzata;c) innalzato, laddove possibile, il livello di collaborazione con i social network più diffusi in Italia,in un’ottica di sinergia nella lotta all’utilizzo improprio del web, definendo canali preferenziali dicomunicazione e gestione dei casi penalmente rilevanti;d) aumentato l’impegno funzionale all’individuazione di un numero sempre maggiore di siti checontengono materiale pedopornografico, da inserire nella black list, gestita dal C.N.C.P.O., il cuiaccesso viene inibito, con modalità diverse a seconda dell’ubicazione dei server utilizzati, agliutenti internet attivi sul territorio italiano.Tutto ciò, nel tentativo di adeguare la risposta, anche sotto il profilo della prevenzione, alle mutateesigenze connesse all’emergenza sanitaria in atto.Tra le 14 indagini più significative avviate dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale nell’ambito dei reati di sfruttamento sessuale dei minori, condotta principalmente in modalità sotto copertura online anche nelle Dark Net, si segnala:OPERAZIONE “50 COMMUNITY”L’attività condotta dalla Polizia Postale di Torino per diffusione e, in alcuni casi, produzione dimateriale di pornografia minorile, nei confronti di 50 indagati, 3 dei quali arrestati per possesso diingente quantità di materiale pedopornografico. L’operazione, coordinata dal C.N.C.P.O., hacoinvolto tutto il territorio nazionale ed è frutto di una cooperazione con il canadese National ChildExploitation Coordination Center (NCECC). Il materiale illegale, scambiato su piattaforme dimessaggistica istantanea, era diversificato e spaziava da immagini di nudo a violenze sessuali aidanni anche di neonati, scene di sadismo, etc.Nel territorio siciliano sono stati effettuati due arresti. In particolare la Polizia Postale di Palermo nel mese di agosto ha eseguito una perquisizione informatica in un’abitazione del Comune di Termini Imerese rinvenendo in numerosi dispositivi informatici nella disponibilità dell’indagato,più di 100 mila file di pornografia minorile (video ed immagini), dal contenuto particolarmenteraccapricciante, con vittime anche in tenerissima età. A seguito di questa attività veniva tratto inarresto un uomo lì residente, poi sottoposto agli arresti domiciliari.In seguito, dallo sviluppo delle ulteriori attività investigative, con approfondite analisi del contenutodei dispositivi informatici sequestrati, sono emersi indizi inerenti ulteriori adescamenti on-linecompiuti dall’indagato con la complicità della sua convivente. In particolare, alcuni minori, residenti a Catania, venivano adescati mediante falsi profili social di minori, con lusinghe ed artifizifinalizzati a scopi sessuali. Le adolescenti venivano opportunamente ascoltate dalla Polizia Postaledi Catania che partecipava alle indagini.A seguito di questi sviluppi su delega della Procura Distrettuale di Palermo, la Polizia Postale hatratto in arresto, in esecuzione di apposita ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalGiudice per le indagini preliminari di Palermo, la coppia di conviventi di Termini Imerese, i qualivenivano ritenuti responsabili in concorso di violenza sessuale e adescamento di minori, nonchédivulgazione e detenzione di materiale di pornografia minorile.Tra le altre attività di contrasto alla pedopornografia online effettuate nel territorio della SiciliaOccidentale, si menziona l’arresto di un uomo di Palermo, commerciante del quartiere Brancaccio,ritrovato in possesso di ingente quantità di materiale pedopornografico, a seguito di un’attivitàespletata dalla Polizia Postale di Palermo, sotto la direzione della locale Procura della Repubblicaed il coordinamento del Servizio della Polizia Postale di Roma.Nel corso della perquisizione informatica disposta dalla Procura di Palermo è emerso il possesso dipiù di 50 mila file di pornografia minorile (video ed immagini). All’uomo, tratto in arresto, è statocontestato dalla Procura anche il reato di divulgazione di materiale pedopornografico per il quale ilGIP di Palermo ha disposto la detenzione in carcere.Nel corso dell’anno, pure nel territorio palermitano sono stati individuati due soggetti, un operaio eun disoccupato, che detenevano e pubblicavano foto e video relativi a minori sottoposti ad abusi.Le attività informatiche sono state sviluppate dalla Polizia Postale di Palermo coordinata dalServizio Polizia Postale di Roma – CNCPO e sotto la direzione della Procura di Palermo che haemesso i due decreti di perquisizione, all’esito dell’esecuzione dei quali è stata rinvenuta unaraccolta di file contenenti gravissimi abusi condotti su minori i quali erano stati pure divulgati,circostanza che ha portato all’arresto dei due soggetti.OPERAZIONE “LUNA PARK”Dopo due anni di indagini “sotto copertura” nel web, la Polizia Postale di Milano, coordinata dalC.N.C.P.O., ha identificato 432 utenti che condividevano su Applicazioni di messaggisticaistantanea foto e video pedopornografici, anche di neonati. Dei 159 gruppi individuati, 16 eranodelle vere e proprie associazioni per delinquere, composte da promotori, organizzatori e partecipi,con ruoli e compiti ben definiti. Sono 81 gli italiani identificati e 351 gli utenti stranieri coinvoltinell’indagine, alcuni dei quali tratti in arresto nei loro Paesi di origine, nell’ambito dellacooperazione internazionale di polizia attivata dal C.N.C.P.O.Un’altra delicata Operazione condotta dalla Postale di Milano ha riguardato un filmato pubblicatoin diretta su una piattaforma gratuita di streaming, in cui un uomo abusava di una neonata. All’esitodell’indagine è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del nonnomaterno della bimba, al quale veniva affidata quando la madre era via. Durante la perquisizionesono stati rinvenuti decine di migliaia di file pedopornografici raffiguranti minori anche intenerissima età.

OPERAZIONE “DARK LADIES”

Operazione che ha portato all’arresto di due mamme e un papà i quali abusavano sistematicamentedelle proprie figlie, diffondendo online le immagini delle violenze. Sono stati contestati i reati diproduzione e diffusione di materiale di pornografia minorile online, nonché di violenza sessuale. Leinvestigazioni, avviate dalla Postale di Firenze e coordinate dal C.N.C.P.O. nell’ambito dellacooperazione internazionale, sono state condotte su gruppi di messaggistica istantanea a “temapedofilo”. Le due bambine sono state affidate ai servizi sociali e condotte in luoghi sicuri.OPERAZIONE “PAY TO SEE”L’indagine è scaturita dalla denuncia di un genitore che aveva rinvenuto sul cellulare della figliauna chat contenente un vero e proprio listino prezzi per prestazioni di natura sessuale online, contariffe differenziate a seconda delle richieste (es.: “sexchat 45 minuti in cui faccio da schiava = 30euro”). La Polizia Postale di Bari e Foggia, coordinata dal C.N.C.P.O., ha eseguito 21 perquisizionisu tutto il territorio nazionale anche nei confronti di diversi minori che avevano acquistato i“servizi” offerti dall’adolescente.OPERAZIONE “DANGEROUS IMAGES”L’attività investigativa ha portato alla denuncia di 20 minorenni in concorso tra loro per detenzionee diffusione di materiale di pornografia minorile a delinquere. La Polizia Postale di Firenze haindividuato un 15enne, organizzatore e promotore, insieme ad altri coetanei, dello scambio diinnumerevoli filmati e immagini pedopornografiche, anche in forma di stickers, attraverso diversisocial network. Il giovane era in possesso anche di numerosi files c.dd. gore, ovvero filmati eimmagini provenienti dal Dark Web, raffiguranti suicidi, torture, mutilazioni, squartamenti edecapitazione di persone e animali.

OPERAZIONE AMNESIAE’ una delle indagini più significative avviate direttamente dal Centro nell’ambito dei reati disfruttamento sessuale dei minori, che ha consentito di trarre in arresto un 30enne per detenzione dimateriale di pornografia minorile, aggravato dall’ingente quantità, dall’utilizzo di mezzi dianonimizzazione e criptazione, nonché dalla particolare violenza di alcune immagini rinvenute.In particolare, l’uomo produceva filmati di abusi sessuali ai danni di una bambina di pochi anni,visibilmente narcotizzata. I video sono stati poi diffusi e commercializzati nel dark web.

OPERAZIONE SCACCO MATTOL’indagine è il frutto di una lunga attività sotto copertura della Polizia Postale di Catania scaturitada un monitoraggio sul Dark Web e dal rinvenimento di un sito contenete immagini di pornografiaminorile e commenti che istigavano esplicitamente alla commissione di atti sessuali in danno diminori, che ha portato alla denuncia di 20 persone di cui 3 tratte in arresto.Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua ecostante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 33.681, di cui 2.446 inseriti in blacklist e oscurati in quanto presentavano contenuti pedopornografici.

TRUFFE ON LINE E REATI CONTRO LA PERSONA

Il fenomeno delle truffe online, ha riguardato anche la contraffazione del marchio CE. Sono statescoperte numerose partite di materiale, venduto all’ingrosso, proveniente soprattutto dall’estero,riportanti marchi CE contraffatti: la merce era destinata, in alcuni casi, alla vendita al dettaglioanche attraverso il circuito delle farmacie ignare della contraffazione.Nei primi mesi dell’anno, sono stati riscontrati numerosi casi di truffe online nella vendita didispositivi di protezione individuale, considerata la ricerca pressante di mascherine, guanti, liquidiigienizzanti, attraverso la proliferazione di numerosi siti di e-commerce truffaldini dedicati alcommercio di tali prodotti.Sono state anche raccolte numerose segnalazioni e avviate altrettante attività d’indagine, inerenti lefalse raccolte fondi, poste in essere attraverso siti web apparentemente riconducibili ad entiospedalieri o accreditate da falsi patrocini di Istituzioni o Enti Pubblici (Regioni – Comitati vari). Ilmodus operandi dei cybercriminali, facendo leva sul generale e diffuso sentimento di vicinanzadella cittadinanza al personale medico ed infermieristico, incessantemente impegnato nella lotta alCovid 19, dava la possibilità di effettuare dei versamenti di denaro e/o bonifici su IBAN legati aconti correnti o carte ricaricabili attivati ad hoc.Inoltre, è stato osservato, contemporaneamente alla chiusura dei luoghi di lavoro a seguitodell’introduzione delle misure di contenimento del virus, un incremento del fenomeno dei falsiannunci di lavoro. Un fenomeno che racchiude in sé variegate condotte criminose, talune dirette aconseguire profitti illeciti (denaro, identità digitale e dati sensibili), altre tese ad esporre il cittadinoche, inconsapevole del disegno criminoso, presta la sua opera per la realizzazione di delitti chespesso vanno ben oltre alla consueta truffa (riciclaggio di denaro), a gravi conseguenze sul pianogiuridico, familiare e sociale.Nell’ambito delle truffe online, nel corso del 2020 sono stati trattati complessivamente 98.000 casi.Nel corso del periodo in esame, è stata implementata l’attività di contrasto al diffuso fenomeno delfalso trading online (358 casi trattati con oltre 20 milioni di euro di danno) che ha visto aumentare a dismisura la perdita di ingenti capitali verso Paesi esteri, con la prospettiva di faciliguadagni derivanti da investimenti “sicuri”.Particolare attenzione è stata indirizzata all’attività di prevenzione e contrasto al revenge porn con126 casi trattati e 59 denunciati; alla diffamazione on line con 2.234 casi e 906 personedenunciate; 143 sono stati i casi relativi allo “stalking” con 7 arrestati e 73 denunciati e allacosiddetta “sextortion” con 636 casi trattati, una persona arrestata e 36 denunciate.I reati afferenti al cosiddetto “Codice Rosso”, le cui indagini sono profuse non soltanto pergiungere all’identificazione del responsabile del reato, ma anche per la rimuovere i contenuti dalweb o, quantomeno, per limitarne la divulgazione massiva, hanno visto nella Polizia Postale unpunto di riferimento per le tante vittime di reato.Anche nella repressione dei reati di minacce e molestie, perpetrate attraverso i social networkovvero con “mezzi tradizionali”, massimo è stato l’impegno della Polizia Postale con 1001 casitrattati, 2 arrestati e 270 persone denunciate.L’attività investigativa volta ad arginare il fenomeno dell'hate speech, è stata particolarmentecomplessa portando alla trattazione di numerose segnalazioni di utenti attraverso il Commissariatodi P.S. online, e un monitoraggio attivo della rete attraverso le piattaforme social.In questo ambito una particolare attenzione si è avuta per gli atti intimidatori posti in essere neiconfronti dei giornalisti, con l’attiva partecipazione, in chiave operativa con idonee iniziative diprevenzione e contrasto, al Sottogruppo istituito presso la Direzione Centrale della PoliziaCriminale – Servizio Analisi Criminale.Sono stati 35 gli interventi da parte degli Uffici della Polizia Postale dislocati su tutto il territorionazionale, coordinati dal Servizio Polizia Postale, finalizzati alla prevenzione di intenti suicidari daparte di utenti dei social network, anche grazie alle segnalazioni pervenute al Commissariato di PSOnLine. 2019 2020

Diffamazione online 2.234 2.234Stalking 168 143Revenge porn 131 126Sextortion 516 636Tra le citate attività di polizia

Tra le citate attività di polizia giudiziaria, si segnalano alcune di particolare rilievo:

OPERAZIONI “REVENGE PORN”Il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Sicilia Occidentale ha svolto diverseattività investigative di contrasto al fenomeno della diffusione illecita di immagini e videosessualmente espliciti, cosiddetto Revenge Porn.In particolare, si menziona un’operazione condotta dalla Polizia Postale di Palermo e di Trapani neicentri di Marsala e Petrosino nei confronti di tre soggetti di età compresa fra i 30 ed i 36 anni,ritenuti responsabili di “revenge porn” ed altri reati commessi in danno di almeno sei giovani donne. Gli stessi avevano ricevuto e divulgato fotografie delle vittime – ex fidanzate o sempliciconoscenti degli indagati – ritratte prive di abiti o in pose erotiche, pubblicandole senza il loroconsenso sul sito pornografico “phica.net”, all’interno di chat room dedicate allo scambio dimateriale sessualmente esplicito. A seguito delle indagini, i soggetti sono stati tutti individuati e sottoposti a perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Marsala.Sempre nel territorio trapanese, una donna di anni 34, ad inizio di quest’anno aveva formalizzato una querela nei confronti dell’uomo con cui aveva instaurato una relazione sentimentale intrapresa virtualmente che non riusciva però a terminare. L’uomo, infatti - non essendosi arreso alla fine della relazione - aveva iniziato a perseguitare la denunciante in vari modi, giungendo a minacciarla di divulgare il materiale a sfondo sessuale, audio e video, che i due avevano prodotto durante il rapporto amoroso a distanza. A conclusione delle indagini espletate dalla Polizia Postale di Trapani coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, la Sezione di Nuoro ha dato esecuzione alla misura degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato, residente a Nuoro. La Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine ha svolto una complessa attività investigativa, coordinata dalla locale Procura, relativa alle numerose denunce per cyberstalking e revenge porn, presentate da una donna triestina nei confronti dell’ex compagno, per la pubblicazione su siti pornografici di foto sessualmente esplicite, scattate durante la loro relazione.L’indagato, con precedenti penali specifici e già tratto in arresto dal Compartimento Polizia Postaledi Trieste per ripetute violenze sessuali videoriprese nei confronti di una minore 4 anni, è statosottoposto a perquisizione che ha permesso il rinvenimento e il sequestro di materiale significativo alivello probatorio.

OPERAZIONE “POSTE VITA”A seguito di denunce presentate da PosteVita e Poste Italiane S.p.A. riguardanti riscossionifraudolente di polizze del Ramo Vita, è stata avviata una complessa attività di indagine, dallaPolizia Postale e delle Comunicazioni, giungendo all’identificazione di una compagine criminalecostituita da 16 associati che, attraverso la riscossione fraudolenta di polizze del ramo “Poste vita”,era riuscita a conseguire un profitto illecito pari a 1 milione e 500.000 euro.OPERAZIONI BREAKING NEWSLa Polizia Postale di Catania a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dallaProcura Distrettuale di Messina, ha denunciato in stato di libertà un uomo di anni 46, disoccupato,residente in provincia di Torino, ritenuto responsabile di ricettazione e violazione del diritto diautore. Nella circostanza l'individuo, tramite gruppi del servizio di messaggistica Telegram,diffondeva illecitamente quotidiani online con grave pregiudizio per le testate giornalistiche conrilevante perdita di vendite.La Polizia Postale, nonostante le problematiche di trasparenza legate all’utilizzo della piattaformaTelegram, è riuscita a risalire all’indagato nei confronti del quale la Procura ha emesso un decretodi perquisizione che ha condotto al sequestro delle apparecchiature informatiche utilizzate percommettere gli illeciti.

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