Da parte della Corte di Appello di Palermo è stata rigettata l'istanza di riparazione per ingiusta detenzione formulata dalla difesa di quello che è stato l'ex numero due del Sisde Bruno Contrada per la pena che gli fu inflitta con una sentenza dichiarata poi inseseguibile oltre che improduttiva di effetti penali dalla Cassazione nel 2017.
L'avvocato Stefano Giordano , difensore di Contrada, ha affermato: " Apprendiamo senza stupore il verdetto della Corte a seguito di un procedimento svoltosi in maniera molto poco serena e alle cui conclusioni mi sono rifiutato di prendere parte. Da subito posso dire che l'ordinanza oggi depositata vìola per due volte il giudicato della Corte Europea, su cui il giudice non ha alcun margine di discrezionalità per quanto riguarda la sua esecuzione".
Ha continuato il Legale di Contrada: " Insieme al ricorso per Cassazione depositeremo nei giorni prossimi un articolato dossier presso il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa perchè un'altra volta , non solamente lo Stato italiano si rende protagonista di gravissime violazioni ai danni dei suoi cittadini , ma reitera dette violazioni rifiutando di eseguire il giudicato europeo".
La Corte europea dei diritti dell'uomo dichiarò illegittima la sentenza con la quale Contrada venne condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e condannò lo Stato italiano ad un risarcimento per l'ex 007. In forza di questa pronuncia la Cassazione ha dichiarato improduttivo di effetti il verdetto di condanna e Contrada venne risarcito dalla Corte d'Appello di Palermo per aver subito una carcerazione ingiusta.
L'ordinanza venne impugnata in Cassazione che annullò con rinvio il risarcimento stabilendo che sul caso dovesse essere nuovamente l'appello a pronunciarsi. Oggi la nuova decisione.