Ritrovate sei anfore antiche

Sei anfore antiche, di differenti dimensioni, sono state recuperate dal motopesca “Fenice” di Mazara del Vallo e consegnate alla Capitaneria di Porto in attesa del loro esame da parte della Soprintendenza del Mare. I reperti, di cui ancora non è possibile indicare il periodo storico a cui risalgono, erano rimasti impigliati nelle reti durante una battuta di pesca a strascico nelle acque dello Stretto di Sicilia. Le anfore, presumibilmente di creta o argilla, erano adagiate su un fondale fangoso di circa 600 metri. La Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo ricorda che i reperti archeologici sommersi recuperati dai pescherecci italiani durante battute di pesca in acque territoriali e internazionali appartengono allo Stato italiano proprio perché l'imbarcazione batte bandiera italiana: a chi fa il ritrovamento e consegna il bene, compete un premio non superiore alla quarta parte del valore della cosa ritrovata. Il reperto entra a far parte del patrimonio dello Stato italiano. Colo che, casualmente, dovessero imbattersi in oggetti di valore archeologico devono segnalare tempestivamente la scoperta alla Capitaneria, chiedendo anche consigli su come conservare correttamente il reperto ed evitare possibili danneggiamenti. Gli equipaggi dei pescherecci che rinvengono nelle proprie reti i reperti, così come previsto dall'attuale normativa, hanno facoltà di rimuoverli per meglio garantirne la sicurezza e la conservazione fino alla visita dell’Autorità competente. Le eventuali spese sostenute per la custodia temporanea e per la stessa rimozione (ad esempio reti rotte), sono rimborsate dallo Stato.