Recuperato dai Carabinieri il coltello utilizzato dal 25enne trapanese Alessio Li Volsi per colpire mortalmente il 28enne Fabio D'Aguanno lo scorso 12 giugno. La vittima era intervenuta per sedare una lite tra il suo assassino e un altro cliente di un bar in via Tunisi. Si tratta di un coltello denominato “rasoino catanese”, tipico strumento utilizzato, nel recente passato, dai barbieri siciliani. Nelle frasi dette al comandante del NORM e ai suoi militari, subito dopo il fermo, il giovane si era riferito all'arma come a "me frate” [ndr mio fratello] ma questa non era stata ritrovata nell'immediato a causa delle sue dichiarazioni fuorvianti. Ieri, dopo l’interrogatorio di convalida del fermo effettuato dal pm in carcere, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere elementi utili a rinvenire e sequestrare il coltello che era stato occultato nella casa della nonna materna, proprio a dimostrazione del legame che aveva con quell’arma, così forte da non volersene disfare nemmeno dopo il delitto. Stamattina, intanto, nella chiesa Santissimo Salvatore, si sono svolti i funerali di Fabio D'Aguanno che viveva con la madre nella zona di viale Marche.
Ritrovato il coltello con cui è stato ucciso Fabio D'Aguanno
Recuperato dai Carabinieri il coltello utilizzato dal 25enne trapanese Alessio Li Volsi per colpire mortalmente il 28enne Fabio D'Aguanno lo scorso 12
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