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Tendopoli Kinisia, protesta D'Alì

Trapani, 29 marzo 2011 – Il Sen. Antonio D'Alì (PDL), Presidente Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, ha presentato stamani ...

Niki Mazzara

Trapani, 29 marzo 2011 – Il Sen. Antonio D'Alì (PDL), Presidente Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, ha presentato stamani una interrogazione urgente (a risposta orale), rivolta al presidente del Consiglio ed ai ministri dell’Interno e della Difesa, relativa all’insediamento di una tendopoli, nel vecchio aeroporto militare di Kinisia, destinata ad ospitare alcune centinaia di immigrati clandestini. D’Alì rileva che il sommarsi della chiusura dell’aeroporto di Birgi al traffico civile e l’allestimento della tendopoli ad appena due chilometri desta nella popolazione trapanese “grande preoccupazione” e determina “l'immagine di un territorio ad altissima vocazione turistica… come l'immagine di una porzione del paese in zona di guerra”. Il territorio trapanese, per altro “già ospita ben sei punti di accoglienza per immigrati di varia natura, che ospitano nel complesso più di mille soggetti( Trapani Salina grande 310 posti CARA (Centri di Accoglienza Richiedenti Asilo), Trapani Mazara del Vallo 100 posti CDA (Centri Di Accoglienza) CARA, Trapani Valderice 200 posti CDA (Centri Di Accoglienza) CARA, Trapani Marsala 114 posti CDA (Centri Di Accoglienza) CARA, Trapani Castelvetrano 121 posti CDA (Centri Di Accoglienza) CARA, Trapani Serraino Vulpitta 43 posti), tra i quali alcuni ben noti nel tempo (es. Serraino Vulpitta) per aver creato non pochi inconvenienti e disagi, compresi eventi luttuosi”.  Con queste premesse d’Alì chiede di sapere “se il governo abbia considerato la palese contraddizione tra le cautele per le iniziative assunte per elevare la sicurezza della base aerea di Birgi, … e l'insediamento a non più di due chilometri in linea d'aria dagli ingressi e dal lungo frontestrada della stessa base di una tendopoli per accoglienza di immigrati”. “Se non intenda rivedere immediatamente tale decisione meglio utilizzando altri siti militari e civili dismessi o non attualmente utilizzati esistenti anche nella stessa regione Siciliana, che presentano ben più elevate caratteristiche di sicurezza sociale complessiva”. Infine “quali azioni – il governo – abbia intrapreso per meglio distribuire la presenza degli insediamenti destinati alla ospitalità degli immigrati tra tutte le regioni d'Italia ed anche tra le stesse province della Regione Siciliana”.

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