Cronaca

Trapani, chiesta la condanna per la sindacalista "infedele"

La donna è accusata di aver spalleggiato i datori di lavoro che facevano la cresta sulle buste paga dei dipendenti

Il Pm di Trapani, Francesca Urbani, ha chiesto la condanna per la sindacalista dellaUil che, secondo l'accusa, spalleggiava i datori di lavoro che facevano la cresta sulle baste paga dei loro dipendenti. Estorsioni venivano perpetrate ai danni dei lavoratori del supermercato Conad di Trapani quando a gestirlo era la società L'Arcipelago. Per la sindacalista infedele, Nunzia Bivona, 55 anni, di Palermo, il pubblico ministero ha chiesto a 4 anni di reclusione. La donna ha scelto il rito abbreviato. Era rimasta coinvolta, assieme ad altre cinque persone, nell'indagine della Guardia di finanza sulle presunte estorsioni subite dai dipendenti della Conad di Trapani, quando era gestita dalla società L'Arcipelago. E tra gli indagati c'è anche un altro sindacalista: Antonino Bignardelli, 53 anni, di San Vito Lo Capo, responsabile della Cildi. Quest'ultimo è stato rinviato a giudizio assieme a Gianluca Amato, 48 anni, di Carini, Salvatore Vitale, 42 anni, anche lui di Carini, ma residente a Palermo, rispettivamente presidente del Cda e consigliere delegato de “L’Arcipelago”, Massimo Leonardi, 47 anni, catanese, e Romina Fiore, 39 anni, palermitana, responsabili all’epoca dei fatti della Conad di Trapani. Tutti sono accusati di estorsione in concorso.

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