Trapani, 25 gennaio 2012 «In Sicilia è scattato troppo tardi il ripristino dell'ordine pubblico rispetto a fenomeni di illegalità adesso amplificatisi sul territorio nazionale». Lo ha detto il Presidente della commissione Ambiente del Senato Antonio DAlì intervenendo in Aula in occasione dellinformativa del ministro dellInterno, Annamaria Cancellieri, sul blocco dei trasporti in Sicilia. Â «Non solamente le infiltrazioni mafiose vanno accertate, se ve ne sono state, e puntualmente colpite, ma ha continuato dAlì quella che va assolutamente evitata è la tolleranza ed ancor peggio l'acquiescenza da parte degli organi dello Stato a qualsiasi forma di violenza, di prevaricazione, di negazione del diritto e delle libertà dei cittadini». DAlì ha anche ricordato che i blocchi nellIsola hanno causato e stanno causando «danni enormi in termini economici e sociali» e leccesso di tolleranza nella fase iniziale delle autorità competenti ha fatalmente prodotto un pericoloso riverbero del fenomeno sul territorio nazionale. Èparadossale che il fenomeno che per giorni ha congestionato la Sicilia essendo in gran parte trascurato da autorità di governo e mezzi di informazione adesso torni prepotentemente alla ribalta e considerato con indifferibile urgenza una volta passato lo Stretto. Ai cittadini siciliani, ha aggiunto, «non è stato assicurato da principio il diritto alla mobilità, ed è stato negato la disponibilità negli scaffali di alimenti primari necessari per famiglie e bambini. Imprese ed aziende, costretti a non produrre, a gettare al macero enormi quantitativi di merce deperibile, a perdere i mercati di riferimento dell'export siciliano che adesso trovano i canali di distribuzione già insidiati dai grandi gruppi stranieri, per uno sciopero che avrebbe dovuto attuarsi con le modalità del normale esercizio di quel diritto e che si è invece trasformato in un illegale restrizione di libertà fondamentali dei cittadini siciliani stessi».DAlì ha sottolineato inoltre che «è inammissibile strumentalizzare e speculare anche politicamente sulle ragioni alla base della protesta giacché Â molti dei mali della Sicilia, sono di matrice siciliana. Se non abbiamo infatti la capacità ed il coraggio di approntare un dibattito serio sull'utilizzo della autonomia, sul peso, piuttosto che fattore di sviluppo, che essa è divenuta per i Siciliani, dagli enormi costi della sua gestione istituzionale e corrente, dagli stipendi e dalle pensioni maggiorate elargite dalla Regione, alle consulenze abnormi ed al finanziamento delle sagre paesane, dalla incapacità di utilizzo dei Fondi europei, non spesi e perduti, ad un numero infinito di sprechi, e di appesantimenti burocratici, la via dello sviluppo resterà sempre una chimera».
Trapani, D'Alì interviene sullo sciopero autotrasporto in Sicilia.
Trapani, 25 gennaio 2012 «In Sicilia è scattato troppo tardi il ripristino dell'ordine pubblico rispetto a fenomeni di illegalità adesso amplificat...
Leggi l'articolo completo su Trapani Oggi