Cultura

La città si mobilita per i bambini di strada del Madagascar

Oggi e domani a Trapani, nello spazio della Casina delle Palme, musica, teatro e animazione fino a mezzanotte con la esibizione anche di una band form...

Danilo Bongiovanni

Oggi e domani a Trapani, nello spazio della Casina delle Palme, musica, teatro e animazione fino a mezzanotte con la esibizione anche di una band formata da immigrati, mentre alcuni richiedenti asilo del Centro di Salinagrande daranno vita ad un presepe vivente La iniziativa denominata “Miaraka: insieme per il Madagascar” è una grande festa-evento organizzata dalla Caritas diocesana di Trapani per sostenere un nuovo progetto dedicato ai bambini di strada in Madagascar che vedrà la partecipazione e la condivisione di altre associazioni che lavorano nel sociale sul territorio tra cui “Origami” e “Saman”. Oggi alle 18.00 il via di una serata condotta da Katia Oddio e da Nicola Guida, un giovane cooperante che lavora in terra malgasci. Sarà una non-stop di musica, animazione e interventi artistici prodotti in maniera assolutamente gratuita da artisti locali che partecipano così al progetto. Attorno al palco sono stati realizzati diversi spazi che ospiteranno un presepe vivente animato a cura degli immigrati del Centro di accoglienza di Salinagrande; un angolo degustazioni di prodotti tipici, costo 3 €, grazie al contributo di panifici, ristoranti, pizzeria, friggitorie e pasticcerie locali che gratuitamente hanno donato delle loro produzioni per la manifestazione; un altro ancora dedicato all’artigianato etnico malgascio della zona di Ambalavao e della Diga di Tinà.Tra gli interventi artistici quello della “Jama Africa” una band formata da immigrati, dei bambini dei centri di aggregazione di San Pietro, di casa Riza di Valderice, recital di pezzi teatrali a cura di Giancarlo Cara. La serata si aprirà con un video realizzato dai bambini malgasci che interpretano la canzone di Jovanotti “ Questa è la mia casa”. Il progetto con i bambini di strada in Madagascar è coordinato dalla trapanese Pamela Corso - e attraverso il Servizio civile, è stata avviata nella zona di Fianarantsoa, diocesi con cui dal Giubileo del 2000 la Diocesi di Trapani è gemellata, un’attività al servizio dei minori abbandonati. Ad Ankofafa, la Caritas ha preso in affitto una struttura e dopo un lavoro durato mesi, sono stati accolti 25 bambini dai 6 ai tredici anni con un accompagnamento graduale. Prima con attività di animazione e assistenza per strada, poi con l’accoglienza solo diurna, infine – da qualche tempo – anche con un dormitorio.“E’ stato un lavoro in alcuni momenti anche molto complicato sotto il profilo burocratico – spiega Pamela Corso– molti di questi bambini infatti non sono neppure registrati all’anagrafe e dunque è stato necessario attraverso il ministero della popolazione malgascio, fare in modo che tutti avessero la loro ‘copy’, una carta d’identità cioe’. Oggi garantiamo a questi bambini una vita più serena: con un dieta equilibrata, le cure mediche e l’alfabetizzazione. Tutti, infatti, sono ormai iscritti a scuola”. Nella piccola struttura lavora un cooperante caritas, Alessio Magaddino; un volontario in servizio civile, Nicolò Guida; due educatori malgasci; un cuoco; un guardiano; una colf. In Madagascar moltissimi bambini vivono per strada, sul ciglio dei marciapiedi; alcuni di loro risiedono in strada da soli o in gruppo, altri insieme alla mamma e ai fratelli, per la maggior parte più piccoli. Molte delle mamme, molto giovani, sono spesso ubriache, qualcuna si prostituisce. I bambini hanno stracci per vestiti, scalzi e malnutriti; trascorrono le loro giornate davanti al “Supermarchè” (supermercato) o al “Total” (benzinaio) o ai mercati dello Tsumà o di Tarandolo chiedendo l’elemosina o del cibo ai “Vasà” (stranieri) per sopravvivere. Non c’è l’assistenza sanitaria pubblica. Dunque l’attività dei volontari – anche di notte – consiste nell’accompagnare in ospedale i bambini affetti da malattie come la bilargiosi, il tifo, la bronchite, etc. Chi fosse interessato a supportare il progetto può rivolgersi alla Caritas di Trapani.

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