Quello che è costato la vita al 43enne Fabio Maccheroni e ha condotto in ospedale, in gravissime condizioni, il suo compagno di viaggio e di camera, il 36enne Alessio Menicucci, sarebbe solo il più tragico di una serie di casi di intossicazione dovuti ai gas di combustione emessi dalla canna fumaria del panificio sottostante il B&B "Orchidea" di via Della Luce dove, martedì scorso, si è consumata la tragedia. Questo è quanto emerge sia da alcune segnalazioni di "odori strani" e malesseri scritte da clienti su un sito web dedicato ai viaggi dove è pubblicizzata anche la struttura trapanese, sia dalle indagini avviate dalla Procura della Repubblica e condotte dai Carabinieri. Proprio una settimana prima della tragedia due turiste di Ancona, che alloggiavano nella stessa stanza di Maccheroni e Menicucci, avrebbero rischiato di fare la stessa fine. Una è svenuta in bagno, l'altra si è sentita male mentre era a letto. A salvarle, probabilmente, è stata la decisione di aprire una finestra mentre tre settimane fa un altro turista sarebbe stato soccorso da un'ambulanza. Nel caso di Maccheroni e Menicucci, infatti, sarebbe stato l'utilizzo del condizionatore d'aria della camera a favorire l'aspirazione e l'immissione nella stanza del letale monossido di carbonio.
Turista morto nel B&B, segnalati altri casi di malori di clienti
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