L'indagine per l'omicidio volontario aggravato a carico di Francesco Ciconte, 43 anni, che fu arrestato nell'estate del 2021 per aver ucciso a coltellate il Fratello Vincenzo, più grande di lui di quattro anni, va archiviata; l'assassinio avvenne nel corso di una lite davanti all'anziana madre nella loro casa nel quartiere San Siro, a Milano.
Questa è la richiesta avanzata dal pm del capoluogo lombardo Giovanni Tarzia all'ufficio Gip per l'indagato, ora in libertà e difeso dall'avvocato Niccolò Vecchioni.Nell'istanza della Procura, la quale dovrà essere valutata dal Gip Livio Cristofano, si può leggere che quella sera il fratello minore si trovò coinvolto in un litigio con il fratello che " armato di un arma da taglio " provava a " colpirlo negli organi vitali.
Una volta " ferito, ha reagito prendendo le difese della madre e di sé stesso con un altro coltello", con una " condotta sostanzialmente proporzionata, ancorchè letale, ovvero sferrando a sua volta alcuni colpi". Secondo Francesco Ciconte, il pm, non poteva certo " abbandonare l'appartamento, lasciando la madre in balìa del fratello armato e convinto ad aggredire i familiari", così come aveva minacciato".
Il motivo era molto semplice: la richiesta continua di denaro per comprare la cocaina. La madre non è stata ferita " grazie al tempestivo movimento di Francesco" che " scansandola riuscì ad evitare l'accoltellamento". La donna, si può ancora leggere negli atti, " ha reso un racconto dei fatti sostanzialmente compatibile " con quello di Francesco e con quanto emerso dagli accertamenti scientifici e medico-legali.
Il Gip, scarcerando il 43enne dopo l'arresto e collocandolo ai domiciliari, aveva parlato di un " tragico contesto familiare nel quale si è venuto a consumare il fratricidio". Adesso la richiesta di archiviazione per la " adeguatezza della reazione difensiva".