Politica

Un anno di Governo Draghi.

L'ex Presidente della Bce si insediò a Palazzo Chigi il 13 febbraio del 2021.

Redazione

Esattamente un anno fa Mario Draghi diventava Presidente del Consiglio . Per le sue caratteristiche venne definito un esecutivo di unità nazionale, raccogliendo una maggioranza ampia che è andata dalla sinistra fino alla Lega di Salvini esclusa Giorgia Meloni che con Fratelli d'Italia pur ribadendo la stima per la figura del nuovo Presidente del Consiglio decise di rimanere all'opposizione.

Draghi è entrato nella pienezza dei suoi poteri ottenendo la fiducia al Senato il 17 febbraio 2021 con 262 voti favorevoli , 40 contrari e 2 astenuti, per ottenere la maggioranza assoluta ne sarebbero bastati 161. Alla Camera l'ex Presidente della Bce ha ottenuto 535 voti favorevoli , 56 i contrari e 5 gli astenuti. Dopo avere giurato al Quirinale nelle mani di Sergio Mattarella il successore di Giuseppe Conte si è insediato a Palazzo Chigi il 13 febbraio del 2021.

Due gli obiettivi fondamentali del nuovo esecutivo: superare la drammatica crisi della pandemia Covid e aiutare la ripartenza del Paese. con la definizione dei progetti , molti di tipo infrastrutturale, finanziati con il Recovery Plan europeo: più di 200 miliardi messi a disposizione dall'Unione Europea che il nostro Paese avrà la possibilità di spendere solamente sulla base di progetti ben definiti nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Per quel che riguarda l'emergenza Covid la situazione venne affidata- il primo marzo dello scorso anno- nelle mani del Generale Francesco Paolo Figliuolo nel ruolo di commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza pandemica. E poi coinvolgendo tutte le strutture governative ( a partire dai ministeri ) e le realtà locali in un lavoro delicatissimo di messa a punto di numerosi progetti di opere pubbliche, di cui all'incirca una quarantina ( 45) da realizzare entro giugno.

Agli occhi degli europei Draghi è l'uomo dal quale non si può prescindere. La sua presenza ai vertici dello Stato è un elemento di stabilità e garanzia per l'attuazione del Recovery Plan. In molti speravano che diventasse il nuovo Capo dello Stato ma durante una conferenza stampa disse chiaramente che ogni decisione in questo senso spettava solo ed esclusivamente alle forze politiche e al Parlamento. La soluzione finale a cui si è arrivati con Mattarella ancora al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi si può dire che ha accontetato un pò tutti rilanciando l'azione del governo su alcuni punti chiave su cui ancora si sta lavorando come la riforma del Csm e con l'annuncio di un articolato piano di aiuti per contenere il caro delle bollette energetiche.

Questo si registra come un avvertimento in più a chi cerca ancora di tirarlo per la giacchetta per imbastirgli una sorta di "dopo-Palazzo -Chigi": " Supermario" o il " Cr7 della politica" come è stato definito ha detto che non entrerà mai in politica. Come ha detto concludendo la conferenza: " Se voglio un lavoro me lo trovo da solo".

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