Cronaca

“Unabomber” è un ingegnere . Confezionò una pen.drive esplosiva [Video]

Accertato il responsabile del ferimento dell’ispettore Aceto

Redazione

Un ingegnere informatico di 51 anni, palermitano ma residente a Pantelleria, sarebbe l’autore del gesto che nell’ottobre dello scorso anno causò il ferimento di Gianni Aceto, ispettore di Polizia. La causa, lo scoppio di una pen-drive che era stata recapitata ad una legale, l’avvocato Monica Maragna e che l’ispettore Aceto aveva inserito nel computer per poterla visionare.L’ uomo, Roberto Sparacio, è stato arrestato oggi a Palermo su disposizione del giudice per le indagini preliminari Caterina Brignone con l’accusa di reati quali minacce e lesioni gravi, possesso di materiale esplodente e fabbricazione di ordigni. Sparacio, secondo gli investigatori, avrebbe cercato in tutti i modi, leciti ed illeciti, di salvaguardare il patrimonio familiari e nell’estate del 2016 era stato protagonista, a Palermo, dell’aggressione di uno dei suoi legali cui aveva contestato un atteggiamento troppo passivo nella vendita all’asta, non evitata, di un suo appartamento.Alla individuazione del 51enne ingenere informatico si è giunti a seguito dei contatti che lo stesso aveva avuto con un agente sotto copertura dello SCO, cui aveva venduto copia di un manuali di esplosivi, di chimica di laboratorio e di sostanze precursori di esplosivi.La vicenda prese il via a seguito delle indagini che avevano evidenziato come l’avvocato Maragna si stesse occupando della vendita all’asta di beni di famiglia dell’indagato, vendita che era in corsoal Tribunale di Marsala.La legale, ricevendo il plico che come mittente aveva l’ Ordine degli avvocati, si insospettì e dopo aver ricevuto dalla segreteria cui si era rivolta notizia che nessun plico fosse stato inviato, denunciò l’ accaduto prima all’ Ordine e poi alla Procura della Repubblica consegnando il pacco. Solo dopo quasi due anni dalla trasmissione il pacco venne aperto e venne accertato che conteneva una chiavetta USB che l’ispettore Aceto inserì nel pc, esplodendo. Per l’agente immediato ricovero al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Antonio di Trapani e quindi al reparto di Chirurgia plastica del “Paolo Borsellino” di Marsala per una operazione mirata a salvare la falange del pollice della mano sinistra. Le indagini susseguenti sono state coordinate dal procuratore capo Alfredo Morvillo e dal sostituto Antonio D’Antona.L’operazione odierna, denominata “Unabomber Pantelleria”, condotta dalla Squadra Mobile di Trapani, insieme alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo e di far luce anche sull’esplosione, avvenuta a Palermo nel luglio 2016, di un’altra pen-drive, che ferì gravemente un venticinquenne. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati oggi dal questore Claudio Sanfilippo e dal capo della squadra mobile Fabrizio Mustaro, nel corso di una conferenza stampa durante la quale è stato sottolineato come l'arrestato, alla vista della Polizia, sia rimasto freddo, quasi si aspettasse questa conclusione.Nel filmato allegato le immagini diffuse dalla P.S.

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