Aperto il nuovo anni giudiziario. Oliveri: "Cosa nostra è senza capo"

"Noi magistrati dobbiamo capire che è arrivato il momento di modificare molti dei nostri atteggiamenti. La comunità nazionale e internazionale ci scru...

"Noi magistrati dobbiamo capire che è arrivato il momento di modificare molti dei nostri atteggiamenti. La comunità nazionale e internazionale ci scruta, stigmatizzando l'enfasi mediatica che viene data a certi provvedimenti, la sovraesposizione e i protagonismi di alcuni costantemente presenti in talk show televisivi dove disquisiscono di processi in corso". Questo il richiamo del presidente della Corte d'Appello Vincenzo Oliveri durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario svoltasi ieri a Palermo. Oliveri ha parlato anche di Cosa nostra "che ora è priva di un capo riconosciuto e di validi quadri dirigenti, ma nonostante i colpi subiti - ha aggiunto il magistrato - conserva immutata la sua struttura organizzativa profondamente radicata nel territorio".  Tra gli obiettivi da raggiungere per una migliore amministrazione della giustizia Oliveri ha indicato la riforma del processo civile, la riduzione del contenzioso e del sovraffollamento della carceri. Per Oliveri, l'ultimo anno si è contraddistinto per la "volontà di collaborare per trasformare la giustizia da ostacolo per la crescita a volano per un'economia competitiva che stenta a crescere" nella nostra Isola.  Altro argomento "caldo" la carenza di organico dei magistrati negli uffici giudiziari di Palermo. Secondo la relazione di Oliveri in Corte d'Apello c'è una scopertura del 12 per cento contro il 31,58 per cento della Procura generale. Note dolenti anche nei Tribunali del distretto con il record di scopertura - il 16 per cento - a Trapani.  Il primato negativo di vuoti d'organico nelle procure va, invece, a Sciacca, Agrigento e Termini, dove c'è il 20 per cento in meno di magistrati.

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