Arrestati dalla Guardia di Finanza i titolari del Ristorante Panorama [VIDEO]
Accusati di bancarotta fraudolenta per un milione e settecentomila euro
Erano indagati per concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e stamattina sono stati tratti in arresto, concessi i domiciliari, dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Trapani.
Si tratta di tre persone molto note in città e in provincia, legate da vincoli di parentela e affinità , che avrebbero perpetrato il reato finanziario in seguito all’accertato dissesto di due società trapanesi molto note nel settore della ristorazione, la “Bar Ristorante Panorama s.r.l.” e la “Panorama Ricevimenti s.r.l.”, dichiarate fallite dal Tribunale di Trapani, rispettivamente, nel marzo del 2016 e nel maggio del 2018.  Per i militari delle Fiamme Gialle, che hanno eseguito gli arresti su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari di Trapani, i tre avrebbero “costituito una nuova società avente il medesimo oggetto sociale al fine di determinarne il dissesto dell’attività economica appropriandosi illecitamente, con prelievi ingiustificati, di somme incamerate nelle casse societarie, utilizzate come una sorta di “bancomat personale”.
Le Fiamme Gialle hanno evidenziato che “la prima delle due società , inizialmente versante in floride condizioni economico-finanziaria sotto la guida del suo anziano fondatore, ha cominciato a manifestare un lento e progressivo declino a seguito dell’estromissione dell’originario titolare dalla sua gestione, che è stata assunta dai due figli e dal genero. Questi ultimi, che hanno subito costituito una nuova società avente il medesimo oggetto sociale”,
Gli accurati accertamenti  delle Fiamme Gialle, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Trapani, hanno permesso di accertare che “la “nuova” società è stata artificiosamente ideata e costituita dagli indagati al solo fine di perpetrare il continuo e progressivo depauperamento del ramo d’azienda della prima società fallita, drenando le disponibilità finanziarie incamerate durante lo svolgimento dell’attività sociale”.
A conclusione della operazione infatti, la Guardia di Finanza ha  rilevato “una distrazione patrimoniale per un importo complessivo di circa un milione e settecentomila euro, commessa dagli indagati nella qualità di amministratori formali ed occulti delle due fallite società , attraverso – tra l’altro – i predetti prelievi ingiustificati per circa 900 mila euro nonché mediante distrazione del ramo d’azienda della prima società fallita, del valore di circa 700 mila euro, utilizzato dalla seconda in assenza di qualsiasi contratto di cessione o affitto e comunque senza la corresponsione di alcuna remunerazione.
Il risultato ottenuto dalla Guardia di Finanza di Trapani sotto la direzione della Procura della Repubblica testimonia l’efficacia del continuo impegno della Guardia di Finanza, contrastare l’insidioso e diffuso fenomeno dei reati fallimentari, che danneggiano sensibilmente gli operatori economici onesti alterando il corretto funzionamento del mercato.
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