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Favignana | Cronaca

Arrestati i tre evasi dal carcere di Favignana, erano ancora sull'isola

02 Novembre 2017 04:33, di Ornella Fulco
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Sono stati rintracciati e arrestati da agenti della Polizia Penitenziaria e dai Carabinieri i tre detenuti, tra cui un ergastolano, evasi lo scorso 28...

Sono stati rintracciati e arrestati da agenti della Polizia Penitenziaria e dai Carabinieri i tre detenuti, tra cui un ergastolano, evasi lo scorso 28 ottobre dalla Casa di reclusione di Favignana. Adriano Avolese, 36 anni, ergastolano di Pachino, in provincia di Ragusa, Giuseppe Scardino, 41 anni, che avrebbe dovuto restare in carcere fino al 2032, e Massimo Mangione, 37 anni (fine pena 2037), entrambi di Vittoria, sempre nel Ragusano, dopo la fuga attuata segando le sbarre della loro cella e utilizzando delle lenzuola per calarsi dal muro di cinta del carcere, sono stati rintracciati, intorno alle 2, a Punta Longa, sulla costa meridionale dell'isola. Non erano armati. A mettere le manette ai polsi di Mangione sono stati gli ispettori superiori della Polizia Penitenziaria Vito Malato - comandante della Base navale - e Giancarlo Calaci - direttore di macchina della motovedetta di stanza a Favignana - mentre gli altri due fuggitivi sono stati arrestati dai Carabinieri che, da giorni, battevano l'isola.Tutti e tre sono stati trasferiti negli uffici del Comando provinciale dell'Arma di Trapani. Pare che, durante la latitanza, si siano nascosti nella parte montuosa dell'isola in attesa del momento propizio per raggiungere la terraferma. A Punta Longa si può arrivare a piedi dal paese perché la distanza fra l'insenatura e l'abitato di Favignana rappresenta il punto piú stretto dell'isola. Non esiste una vera e propria spiaggia ma una costa rocciosa con un piccolo tratto di sabbia che il mare copre con facilità. La zona, nella quale esiste un porticciolo, è più facilmente raggiungibile via mare che via terra. Sulle tracce dei tre evasi si erano subito messi i militari dell'Arma e i poliziotti penitenziari che hanno effettuato le approfondite ricerche risoltesi con la cattura dei tre pericolosi criminali. Avolese è stato condannato, in via definitiva, per l’omicidio di Sebastiano Di Rosa, avvenuto nel novembre del 2002. L’uomo venne attirato nell’abitazione di Avolese con una scusa e ucciso per vendetta nei confronti del fratello, Salvatore Di Rosa, che avrebbe insidiato la moglie di Adriano. Per la vicenda è stato condannato, sempre all’ergastolo, anche il padre, Mario Avolese, di 64 anni. Scardino ha a suo carico una serie di rapine compiute con l’uso delle armi. Mangione è stato condannato per il tentato omicidio di due poliziotti, durante una sparatoria avvenuta a Scoglitti, dopo una rapina. I due erano stati trasferiti nel carcere favignanese dopo un tentativo di fuga dal penitenziario di Siracusa dove erano reclusi. La cattura di stanotte fa, quindi, cadere quella che sembrava l'ipotesi più accreditata e cioè che, dopo aver lasciato la struttura penitenziaria, i tre uomini fossero riusciti ad abbandonare subito Favignana a bordo di un'imbarcazione nonostante le proibitive condizioni meteomarine. Al momento della fuga un quarto detenuto, loro compagno di cella, era stato trovato dagli agenti in servizio nel carcere, legato al letto e imbavagliato per impedire che potesse dare l'allarme. L'uomo è stato lungamente interrogato per appurare se fosse o meno a conoscenza del piano dei compagni prima che venisse attuato. Pare che i tre intendessero impadronirsi di uno dei natanti ancorati nel porticciolo, attorno al quale sono stati notati armeggiare, per allontanarsi dall'isola.

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