Arrestato alla "Maddalena" si faceva chiamare Andrea Bonafede [VIDEO]
Era in attesa della terapia
Sono state perquisite alcune abitazioni di Campobello di Mazara e Castelvetrano. Uomini del Ros dei carabinieri e del comando provinciale di Trapani sono entrati anche in casa dei parenti di Messina Denaro. A Campobello di Mazara i carabinieri hanno perquisito anche la casa del fratello, Salvatore Messina Denaro, mentre a Castelvetrano i militari sono andati nell'abitazione della sorella Patrizia Messina Denaro, dove vive anche la mamma del boss, Enza Santangelo.
Matteo Messina Denaro si era recato nella clinica privata «per sottoporsi a terapie oncologiche» per un tumore al colon, scoperto due anni fa. Nel documento falso esibito ai sanitari della Maddalena, che lo avevano operato c'era scritto il nome di Andrea Bonafede. I carabinieri del Gis erano già alla clinica Maddalena dove, da un anno, Messina Denaro si sottoponeva alla chemioterapia.
Aveva già fatto il tampone e aspettava gli altri esami prima di sottoporsi alla chemio. Il boss mafioso era stato operato nel 2021 per alcune metastasi al fegato. Un percorso clinico che era cominciato quando al capomafia era stato diagnosticato un cancro al colon. Sarebbe stato operato nell'ospedale Abele Ajello di Mazara. Da allora si era sottoposto a cicli di chemio e visite fino alla scoperta del tumore al fegato. Dopo l'operazione alla Maddalena si sarebbe sottoposto a cicli di chemio una volta ogni sei mesi.
Con il boss è stato arrestato anche Giovanni Luppino, di Campobello di Mazara, accusato di favoreggiamento. Avrebbe accompagnato il boss alla clinica per le terapie.
Dopo l'arresto l'ultimo padrino storico padrino di cosa nostra è stato è stato trasferito nella caserma San Lorenzo e poi all'aeroporto di Boccadifalco per essere portato in una struttura carceraria di massima sicurezza. La stessa cosa accadde al boss Totò Riina, arrestato il 15 gennaio di 30 anni fa.
«Sono Matteo Messina Denaro». Sono state queste le prima parole del boss. «Come ti chiami?», gli hanno chiesto i carabinieri. «Sono Matteo Messina Denaro». Il capomafia avrebbe cercato di allontanarsi alla vista dei carabinieri. Un tentativo di pochi istanti fermato dai carabinieri.
Cappellino, cappotto di montone da uomo e occhiali da vista scuri. È così che si presentava Matteo Messina Denaro al momento dell’arresto. Accompagnato dai militari dell'arma è stato fatto salire su un furgone scuro tra la gente che si trovava nei pressi ancora incredula per quanto era successo.
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