Trapani Oggi

Arrestato il geometra Andrea Bonafede - Trapani Oggi

Campobello di Mazara | Cronaca

Arrestato il geometra Andrea Bonafede

23 Gennaio 2023 18:51, di Laura Spanò
visite 3593

E' la persona che avrebbe prestato l'identità a Messina Denaro

Aggiornamento - Stamane 25 gennaio alle 11, l'interrogatorio nel carcere Pagliarelli di Palermo è fissato l’interrogatorio di garanzia di Andrea Bonafede. E, ne è certo il gip, se Messina Denaro non si fosse fidato di lui ciecamente proprio in quanto uomo d’onore, mai avrebbe affidato a lui la sua vita.

Campobello di Mazara - I carabinieri del Ros hanno arrestato con l’accusa di associazione mafiosa Andrea Bonafede,
geometra di Campobello di Mazara che avrebbe prestato l’identità al boss Matteo Messina Denaro. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto
Paolo Guido.Bonafede è stato prelevato mentre si trovava a casa della sorella.

Le accuse

Oltre a consegnare all'ex latitante la sua carta di identità per consentirgli di ottenere un falso documento e a dargli la tessera sanitaria necessaria per le terapie e le visite mediche alle quali il boss doveva sottoporsi, Bonafede ha acquistato - per sua stessa ammissione - la casa di Campobello di Mazara in cui Messina Denaro ha trascorso l'ultimo periodo della latitanza, gli ha dato il bancomat permettendogli di fare delle spese, gli ha fatto comprare la Giulietta sulla quale viaggiava. La macchina, acquistata un anno fa personalmente dal padrino in una concessionaria di Palermo, formalmente era intestata alla madre di Bonafede. E sempre alla madre del geometra, una disabile di 87 anni, era intestata la Fiat 500 data in permuta per l'acquisto della Giulietta.

Andrea Bonafede sarebbe un uomo d'onore riservato. Lo scrive il gip nella misura cautelare. «Si è in presenza, in sostanza, sia pure, in termini di gravità indiziaria di un'affiliazione verosimilmente riservata di Bonafede per volontà del Messina Denaro», si legge nel provvedimento. Il geometra, scrive il gip, «ha, in concreto, fornito un apporto di non certo secondaria importanza per le dinamiche criminose dell'associazione mafiosa della provincia di Trapani, avendo così consentito a Messina Denaro, non soltanto di mantenere la sua latitanza, ma soprattutto, anche mediante la sua presenza nel territorio, di continuare ad esercitare il ruolo direttivo dell'organizzazione mafiosa». 

È stato sentito dagli inquirenti il titolare della concessionaria di Palermo dalla quale il boss Matteo Messina Denaro, un anno fa, comprò la Giulietta con la quale si spostava abitualmente durante la latitanza. Il commerciante, viste le foto del capomafia sui media e riconosciuto il volto dell'acquirente, ha confermato che la macchina fu acquistata personalmente dal padrino. Il veicolo, del quale sono stati trovati i documenti nell'ultima casa di Messina Denaro a Campobello di Mazara, era intestato alla madre di Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l'identità al boss.

Il boss usava un altro nome a Campobello di Mazara

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro avrebbe utilizzato, durante la latitanza a Campobello di Mazara (Trapani), un nome di copertura diverso da quello di Andrea Bonafede, il geometra 59enne che avrebbe dato la sua identità al capomafia. È quanto emerge dalle indagini della Dda di Palermo che continua a indagare dopo la cattura del boss alla clinica La Maddalena. Durante l'interrogatorio, il suo autista, Giovanni Luppino ha detto al gip Fabio Pilato che Messina Denaro gli era stato presentato come 'Francesco'.

E intanto partendo dalle inchieste realizzate in questi ultimi sei anni, ne "I misteri secondo Matteo", la prima inchiesta della puntata in onda stasera alle 21.20 su Rai 3, Report ricostruirà, con nuove rivelazioni e testimonianze, la lunga latitanza dell'ex boss. Indagando su alcuni illeciti commessi da funzionari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel 2017 Report aveva raccolto diverse testimonianze e registrazioni audio secondo cui la sede del Cnr di Capo Granitola - a pochi chilometri da Campobello e Castelvetrano - avrebbe ospitato Messina Denaro durante la latitanza. Report aveva inoltre scoperto un contratto di affitto del Cnr per un immobile nella frazione marina, le cui finalità non sono mai state chiarite. Seguendo le tracce delle visure, i cronisti avevano scoperto che il fratello del proprietario è il noto medico massone di Castelvetrano Claudio Renato Germilli, che aveva avuto rapporti societari con Giovanni Risalvato e Lorenzo Catalanotto, ma soprattutto era stato socio di Errico Risalvato, l’uomo che si è poi scoperto possedere la stanza-bunker del boss.

© Riproduzione riservata

Ti potrebbero interessare
Altre Notizie