Arresto Fazio e Morace, tutti i particolari dell'indagine [VIDEO]
Ettore Morace "ha fatto della corruzione una modalità quasi ordinaria di gestione dei rapporti con i pubblici ufficiali con i quali veniva in contatto...
Ettore Morace "ha fatto della corruzione una modalità quasi ordinaria di gestione dei rapporti con i pubblici ufficiali con i quali veniva in contatto". Lo afferma il gip nel provvedimento con il quale, stamane, l'imprenditore è stato arrestato insieme al deputato regionale e candidato sindaco per Trapani Girolamo Fazio e al funzionario regionale Giuseppe Montalto. "Alcuni soggetti - ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi - sono risultati asserviti nei confronti di Morace per fargli ottenere migliori condizioni per i trasporti marittimi gestiti dalle sue imprese con le isole minori. In cambio Morace ha elargito remunerazioni di vario tipo". Anche Girolamo Fazio, per i magistrati, "è stabilmente asservito ai Morace" e avrebbe anche utilizzato espressioni minacciose nei confronti del dirigente regionale che aveva revocato il bando per i collegamento con le isole minori perchè reputato troppo esoso per le casse regionali. Ettore Morace si sarebbe attivato tramite lui per ottenere un intervento presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana per ribaltare la sentenza del Tar Sicilia, dello scorso 21 febbraio, con la quale era stato rigettato il ricorso presentato dalla Liberty Lines contro l’annullamento in autotutela della gara d’appalto per i trasporti su navi veloci per il 2016. L'annullamento era stato deciso dalla Regione a causa delle riscontrate sovracompensazioni ottenute - secondo i magistrati - attraverso l’indebita ingerenza di Salvatrice Severino, già dirigente del servizio 2 Trasporto regionale aereo e marittimo dell’Assessorato alle Infrastrutture e Trasporti, la cui figlia lavora alla Liberty Lines, e di Fazio. Di fatto, con la decisione del Tar, la compagnia di navigazione aveva perso 24 milioni di euro. Sempre Ettore Morace, insieme al fratello Gianluca, autorizzò una attività di intercettazione abusiva nei confronti di un dipendente, sospettato di essere in accordo con la concorrenza, il gruppo Franza di Messina, con l’ausilio di un’agenzia di investigazioni private di Napoli e attraverso l’installazione di uno spyware sul telefono cellulare del dipendente. Attraverso tale attività illecita, erano state ottenute importanti informazioni che confermavano i loro sospetti. Girolamo Fazio - per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari - avrebbe, secondo gli inquirenti, boicottato la nomina di un consulente all'Assessorato alle Infrastrutture, Giuseppe Prestigiacomo, che non era gradito ai Morace, ottenendo in cambio l'assunzione di personale presso le loro imprese. Per sè Fazio avrebbe ottenuto l'uso di una Mercedes, biglietti gratis per gli aliscafi e l'assunzione di un nipote presso la società di navigazione. Il terzo arrestato, Giuseppe Montalto - anche lui finito ai domiciliari - sarebbe riuscito ad ottenere il blocco della nomina del consulente non gradito ai Morace. Avrebbe, inoltre, ottenuto l’assunzione di un amico giornalista presso l’ufficio stampa della Liberty Lines - ma che aveva proposto anche per il Trapani Calcio - e una "più che favorevole" liquidazione del trattamento di fine rapporto con la Siremar Spa per la sua amica Marianna Caronia, attualmente candidata nelle liste a sostegno del candidato sindaco di Palermo Ferrandelli. Ettore Morace sarebbe riuscito ad ottenere, entrando in contatto con personaggi politici di rilievo nazionale, l'approvazione in Parlamento di un emendamento che riduceva l'IVA sui trasporti marittimi . La sottosegretaria alle Infrastrutture e senatrice di Alternativa Popolare Simona Vicari è, infatti, indagata così come un altro esponente politico nazionale di cui non si conosce il nome. Entrambi - affermano gli inquirenti - sono stati ricompensati, nel Natale 2015, con due orologi Rolex, uno da donna e uno da uomo. Il fratello di Simona Vicari è dipendente della Liberty Lines. Tra gli indagati anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, per lui l'accusa è quella di concorso in corruzione, e il suo segretario particolare Marcello Finocchiaro. I magistrati - è emerso durante l'incontro con la stampa - avevano avanzato altre richieste di arresto per quanto riguarda l'ipotesi di turbativa d'asta ma il gip non ha riconosciuto la sussistenza degli elementi. L'indagine ha anche un filone riguardante il gruppo dei Franza. Alcuni soggetti appartenenti al gruppo si sarebbero mossi per danneggiare i Morace, avvalendosi di un sottufficiale dei Carabinieri, Orazio Gisabella, in servizio a Perugia, che avrebbe dovuto raccogliere un dossier contro la compagnia trapanese. La figlia del sottufficiale è stata poi assunta in una delle imprese del gruppo Franza. Per il militare il gip ha disposto la sospensione dal servizio. "Un'indagine complessa - ha rimarcato il procuratore capo Lo Voi - condotta velocemente e con grande competenza - dai carabinieri dei Comandi provinciali di Trapani e Palermo. Un caso unico di collaborazione tra due Comandi provinciali". Il procuratore ha spiegato i meccanismi della corruzione riguardanti le compensazioni per la gara del trasporto marittimo con l'intervento integrativo della Regione Siciliana. Si tratta di 63 milioni di euro, somma incassata dai Morace per garantire il servizio di trasporto con le isole minori. Le indagini sono durate dieci mesi e si sono avvalse anche di una consulenza tecnica. "Non è un'indagine - ha commentato il procuratore aggiunto Dino Petralia - ma un romanzo della corruzione: c'è un connubio tra imprenditoria, politica, operazioni di dossieraggio, pubblica amministrazione. Tutto è partito da un atto coraggioso, leale e straordinario di un funzionario regionale che ha preso il posto del precedente e che, di fronte ad una Procura credibile, si è aperto ad una totale dichiarazione su tutto ciò che accadeva in quel contesto". Il riferimento è al dirigente regionale Fulvio Bellomo che aveva rivisto le condizioni di favore nelle gare per il trasporto marittimo praticate da Montalto alla compagnia dei Morace. Quello di oggi, hanno spiegato i magistrati, è il filone principale dell'inchiesta, altri saranno inviati per competenza a diverse Procure, tra cui quella di Trapani e Messina. "Siamo stati veloci - ha proseguito Petralia - perchè sulla corruzione c'è una domanda di giustizia da parte dei cittadini e anche l'ufficio del gip ha risposto in maniera rapida ed efficace". Circa l'arresto di Girolamo Fazio, in corsa per la sindacatura a Trapani, il procuratore Lo Voi ha affermato: "Noi non ci occupiamo di politica". E in riferimento alla misura di prevenzione chiesta dalla Dda per il senatore Antonio D'Alì, altro candidato sindaco per Trapani, giunta ieri, a pochissime ore dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste, ha sottolineato: "I tempi delle indagini e i tempi della politica sono diversi, perché si tratta di due attività diverse. Può, occasionalmente, capitare che ci siano sovrapposizioni. Quando capita ciò non autorizza ad affermare che vi sia pregiudizialmente un sistema ad orologeria". Su d'Alì, Lo Voi ha spiegato: "La sentenza di appello per D'Alì è stata depositata il 13 aprile, un mese fa. Il confezionamento di una proposta di misura di prevenzione in così breve tempo risponde da solo a qualunque ipotesi di giustizia ad orologeria".
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