Asp di Trapani e Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello condannate
Dovranno risarcire i familiari di una paziente deceduta e i familiari e un paziente quest'ultimo rimasto invalido
Azienda Sanitaria Provinciale Di Trapani e Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, condannate rispettivamente dal Tribunale di Trapani e dal Tribunale di Palermo a risarcire i familiari di una paziente deceduta e i familiari e un paziente quest'ultimo rimasto invalido al momento della nascita.
Il Tribunale di Trapani ha condannato l'ASP di Trapani a risarcire i familiari di una signora di 75 anni, morta dopo essere stata ricoverata presso l'ospedale Vittorio Emanuele di Castelvetrano. L'Asp dovrà pagare un importo pari a 241 milla 766 euro. A presentare la denuncia fu la figlia della paziente deceduta, assistita dall'avvocato Flora D'Alia, unitamente alla società “Risarcimento Certo” . I fatti risalgono al 2015. “Alla luce della prova documentale offerta, degli accertamenti tecnici realizzati in sede penale e di ATP – si legge nell'ordinanza del Tribunale di Trapani – risultano provati la condotta colposa (omessa, erronea o ritardata diagnosi), la lesione del diritto alla salute del paziente, l'evento di danno (morte del paziente)”.
Il Tribunale di Palermo ha invece condannato l'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello a risarcire i genitori e il figlio, ora maggiorenne (assistiti dall'avvocato Flora D'Alia unitamente alla società “Risarcimento Certo” ) a pagare un importo pari a 300 mila euro circa, e al pagamento di oltre 27mila euro per le spese legali. Al neonato al momento della nascita fu causato un danno al “Plesso Brachiale” con conseguente invalidità ed incapacità lavorativa. L'ausiliario medico-legale ha affermato che “le menomazioni riportate dal ragazzo sono tutte da attribuire alla lesione del tronco primario superiore del Plesso Brachiale di sinistra patita alla nascita e verosimilmente riconducibile a trauma ostetrico”.
“Queste pronunce favorevoli sono il risultato di un lungo e faticoso lavoro” - sottolinea l'avvocato Flora D'Alia che unitamente alla società Risarcimento Certo lavora da anni per far ottenere giustizia a chi ha un subito un danno da responsabilità medica. “A volte – dice - la difficoltà è dovuta dal fatto che i Tribunali sono intasati dalla mole di procedimenti arbitrari incardinati in maniera spregiudicata contro gli ospedali e le aziende sanitarie. Noi effettuiamo un attento screening e solamente per quei procedimenti che hanno un fondamento medico-giuridico, scartando le azioni temerarie che danneggiano tutti noi (come utenti) e soprattutto coloro che hanno veramente diritto ad un risarcimento”.
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