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Assoluzione Santoro, la replica del consigliere Salone

27 Aprile 2016 17:42, di Niki Mazzara
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"Le sentenze non si commentano. Eventualmente si appellano e se sarà il caso lo deciderò con i miei legali e lo renderò noto". Così il consigliere com...

"Le sentenze non si commentano. Eventualmente si appellano e se sarà il caso lo deciderò con i miei legali e lo renderò noto". Così il consigliere comunale Francesco Salone a seguito dell'assoluzione dell'ex coordinatore comunale del Pdl Vito Santoro dall'accusa di diffamazione. "I motivi del dissenso politico con i vertici provinciali del Pdl dell'epoca che portarono me ed altri a costituire un diverso gruppo consiliare - prosegue Salone - c'erano allora e ci sono ancora oggi. Anzi, oggi tali motivi di dissenso sono amplificati e permangono dentro Forza Italia. La parabola discendente del Pdl, la crisi di leadership dentro Forza Italia, la crisi permanente dentro il centrodestra mi danno ragione e, ovviamente, non è la sentenza di oggi che cambia né questi fatti, né la mia valutazione politica. Per quanto riguarda il mio metodo di raccolta dei voti nel 2012 è lo stesso che ho utilizzato per le Regionali e che utilizzerò per le prossime campagne elettorali: ci ho messo e ci metterò la faccia, il cuore, la passione e la vitalità che, ad oggi, mi contraddistinguono e mi differenziano dai vecchi barbogi della politica cittadina e dell'allora Pdl in particolare". Secondo Francesco Salone "il trito argomento del voto di scambio, buono solo per le polemiche di chi non ha altre ragioni da sostenere, s'è concluso con una archiviazione senza che sia mai stato preso nei miei confronti alcun tipo di provvedimento. Riguardo l'ormai vexata quaestio della assunzione presso l'impresa Delfino 2000 di San Vito Lo Capo, ho più volte ribadito che la collaborazione con essa è durata per 16 mesi, che ogni documento relativo è alla luce del sole (di 1600 euro circa di netto in busta si trattava, e non di 2500 come intenzionalmente scritto nel comunicato del dottor Santoro), che sono stato assunto 7 mesi dopo e non all'indomani delle elezioni e che, a differenza di altri colleghi consiglieri, ad oggi non beneficio della legge 30, per cui bene vengano, se ritenuti necessari dagli inquirenti, ulteriori accertamenti ed approfondimenti di qualsivoglia natura". "Mi stupisce infine - prosegue il consigliere comunale - che l'ineffabile dottor Vito Santoro, in quanto responsabile del Pdl, si sia preoccupato del danno di immagine del partito solo con riferimento alle mie personali vicende e mai si sia preoccupato di analoghe condizioni in cui incorrevano altri consiglieri del suo stesso partito che, fin dall'inizio dei propri mandati, fruiscono e continuano a fruire dei rimborsi previsti dalla legge 30. Peraltro per la vicenda che mi riguarda mai sono stati presi provvedimenti della magistratura. Santoro non si è mai scandalizzato, invece, di chi, con ben più pesanti accuse per reati associativi, è ancor oggi impegnato in processi penali e milita nel suo stesso partito".

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