Attenti alla truffa del pacco bloccato: arriva un Sms che contiene un link-trappola
Dilagano i messaggi che invitano a cliccare su un collegamento
È una delle nuove frontiere dei raggiri via sms ed email, sempre più sofisticati. "Il tuo pacco è stato trattenuto presso il nostro centro di spedizione". Un sms-trappola, per agganciare le vittime e spingerle a cliccare su un link con la scusa di una procedura per sbloccare l’invio di prodotti acquistati online. Così i truffatori si impadroniscono di codici e dati sensibili contenuti nello smartphone.
Gli hacker approfittano del boom dell’e-commerce e del costante aumento delle persone che hanno fatto acquisti online e attendono a casa il prodotto. Una variante è l’sms con la scritta "il tuo pacco sta arrivando" e il rimando a un link per seguire il percorso della spedizione. Anche in questo caso una trappola per carpire i dati. Â
Forze dell’ordine e associazioni di consumatori hanno registrato un boom di denunce e segnalazioni, che hanno spinto la Polizia postale a diramare un alert. "Unico modo per proteggersi è quello di non cliccare assolutamente sul collegamento ipertestuale contenuto nell’sms – avvisa la Postale – Il link infatti riporta ad una pagina che invita ad effettuare un pagamento per sbloccare il pacco in arrivo: è così che poi gli hacker accedono alle informazioni personali degli utenti. Per voler essere ancora più tranquilli, si può bloccare il mittente: il messaggio sembrerebbe arrivare da una numerazione italiana".
Se incautamente è stato effettuato il clic sul link contenuto nell’sms si consiglia di "formattare il device, informare i propri contatti in rubrica di cestinare eventuali messaggi provenienti da quell’utenza telefonica, modificare tutte le password utilizzate nello smartphone (social network, mail, applicazioni di home banking)".
I cybercriminali compiono le loro razzie anche su WhatsApp. Sono migliaia le persone colpite da quella che è stata battezzata “truffa del codice a sei cifre“, per violare la sicurezza dei dispositivi informatici rendendo le vittime complici inconsapevoli. Anche in questo caso parte da un messaggio, inviato all’apparenza da uno degli amici nella lista dei contatti del sistema di messaggistica: "Ciao, ho inviato accidentalmente un codice a sei cifre tramite Sms. Me le mandi?". Tratti in inganno dalla presunta conoscenza del mittente - ma in realtà si tratta di un profilo già violato dagli hacker - le vittime assecondano la richiesta, inviando il codice che hanno ricevuto e cliccando su un link presente nell’sms. A quel punto i cybercriminali riescono, attraverso il “varco aperto“, a entrare nel profilo dei malcapitati, perpetuando la “catena di Sant’Antonio“.
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