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Campobello di Mazara | Cronaca

Attesa per venerdì prossimo la sentenza per Laura Bonafede

04 Ottobre 2024 16:59, di Laura Spanò
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I pm hanno chiesto per l'insegnante e storica amante di Messina Denaro 15 anni di carcere

Palermo - E’ stato rinviato a venerdì prossimo, per le conclusioni della difesa e per la sentenza, il
processo che vede imputata di associazione mafiosa Laura Bonafede, la maestra di Campobello di Mazara, sentimentalmente legata a Matteo Messina Denaro e figlia del boss Leonardo.

Nell'ultima udienza i pm della Dda Piero Padova e Gianluca De Leo chiesero la condanna dell’insegnante a 15 anni di carcere. Alla donna, arrestata ad aprile del 2023, inizialmente era
stato contestato il reato di favoreggiamento aggravato, modificato nel corso delle indagini in quello di associazione mafiosa.

Maestra, amante confidente ma per i magistrati, Laura Bonafede è stata anche un’associata mafiosa. A ricostruire il ruolo della donna arrestata ad aprile del 2023, il procuratore Maurizio de Lucia, l’aggiunto Paolo Guido e i sostituti Gianluca De Leo e Piero Padova. La relazione fra i due risalirebbe al 1996. Messina Denaro andò a trovare a casa il padre della donna per ottenere il permesso di frequentare la figlia. Dal 2007 Laura Bonafede sarebbe stata coinvolta dal boss ora deceduto nella gestione dei propri interessi. Avrebbero anche convissuto, insieme alla figlia Martina indagata per favoreggiamento. Dal 2015 la convivenza sarebbe stata interrotta ed è iniziata una fitta corrispondenza, nome in codice Blu. Lei si occupava del sostentamento e della sicurezza del boss, gli faceva la spesa durante la pandemia, condivideva con lui linguaggi cifrati, pizzini, affari e informazioni sulla cosca. Di tanto si incontravano. "Eravamo una famiglia", scriveva il capomafia in un pizzino diretto a "Blu" nome in codice della donna. Laura Bonafede è cugina del geometra Andrea Bonafede, l’uomo che ha prestato l’identità al boss per curarsi, del dipendente comunale e omonimo che ha provveduto a fare avere al padrino le ricette mediche e di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie Lorena Lanceri. È moglie del mafioso ergastolano Salvatore Gentile, accusato di avere commesso due omicidi su ordine proprio di Messina Denaro.

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