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Bancarotta fraudolenta e furti di opere d'arte: denunciati due imprenditori - Trapani Oggi

Bagheria | Cronaca

Bancarotta fraudolenta e furti di opere d'arte: denunciati due imprenditori

28 Maggio 2024 10:46, di Redazione
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L'attività è stata effettuata dalla Guardia di Finanza di Bagheria

Due imprenditori denunciati, sequestrati: beni per oltre 360 mila euro e delle coppe attiche del V secolo a.C. trafugate dal museo civico di Roccamena.

Il provvedimento emesso dal Gip di Termine Imerese è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo. Il gip di Termini Imerese ha anche disposto la misura interdittiva all'esercizio dell'attività imprenditoriale. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Bagheria hanno denunciato due imprenditori che avrebbero pilotato il fallimento di un'azienda di commercio di capi di vestiario e calzature. Le attività distrattive avrebbero generato un passivo pari a 1.977.090 euro, rimasto insoluto anche a causa dell'assenza di un patrimonio aggredibile da parte dei creditori.

Le indagini effettuate dai finanzieri, avrebbero dimostrato come l'amministratore della società fallita, insieme al figlio, attraverso una costante vendita sottocosto delle merci e il trasferimento di importanti valori aziendali (tra cui anche l'avviamento e il marchio), avrebbero distratto gran parte dei valori aziendali della fallita verso un'altra società, operante nel medesimo settore. Attraverso una politica gestionale fortemente imprudente costituita da mirate alterazioni dei bilanci d'esercizio, gli indagati avrebbero evitato per diversi anni la liquidazione giudiziale occultando il valore e la consistenza reale delle perdite.

Nel corso delle operazioni, che hanno portato al sequestro di diversi rapporti finanziari, un immobile e oggetti preziosi per un valore stimato di oltre 52 mila euro, i finanzieri hanno trovato nell'abitazione di uno degli indagati, tre coppe di terracotta che, sottoposte a perizia da parte della Soprintendenza ai Beni culturali sono risultate essere risalenti al V-VI secolo a.C.. I reperti, trovati nel 1987 nel sito archeologico del Monte Maranfusa di Roccamena e custoditi per anni presso la collezione del locale Museo Civico, sarebbero stati sottratti per poi finire nel salotto dell'indagato, il quale non sarebbe stato in grado di dimostrarne ai militari operanti il legittimo possesso. Sono stati posti sottosequestro e successivamente riconsegnati alla Soprintendenza. Il responsabile e' stato denunciato anche per ricettazione di beni culturali.

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