"Be the Peace": tutti in piazza per la pace nel mondo
C'era anche Trapani, ieri mattina, tra le numerose città italiane e del mondo che hanno aderito all'iniziativa "Be the Peace" organizzata, in occasion...
C'era anche Trapani, ieri mattina, tra le numerose città italiane e del mondo che hanno aderito all'iniziativa "Be the Peace" organizzata, in occasione della celebrazione della "Giornata internazionale della pace" istituita dall'Onu nel 1981, per chiedere con forza il ritorno della pace in tutti i Paesi del mondo dilaniati, attualmente, da conflitti. I giovani delle scuole superiori trapanesi hanno aderito alla mobilitazione promossa dal Comitato delle donne, presieduto da Vanessa Galipoli, e realizzata in collaborazione con l'amministrazione comunale di Trapani. Attorno ad un "totem" - collocato in piazza Vittorio Veneto davanti al Palazzo Comunale - fatto di videoschermi sui quali sono passati una serie di filmati, tra cui quello relativo all'appello di papa Francesco per la pace nel mondo, si sono disposti a sedere tutti i partecipanti per chiedere, "come una sola voce", la pace e la serena convivenza tra i popoli. "E' necessario riflettere sulle cause che portano alle guerre - ha commentato il sindaco di Trapani, Vito Damiano, intervenuto, insieme all'assessore Ivana Inferrera, alla manifestazione - e fare un esame di coscienza personale per bandire la violenza da tutti i rapporti tra persone, a cominciare dalla quotidianità di ciascuno di noi. La guerra è una malattia, non basta curare i sintomi, dobbiamo saper andare più a fondo ed estirparne le cause". Vanessa Galipoli, con la consueta verve, ha condotto i momenti salienti della manifestazione, spiegando brevemente il valore della manifestazione e della "Giornata internazionale della Pace" e coinvolgendo tutti i partecipanti nella simbolica "meditazione" di un minuto - in cui nella piazza si è fatto silenzio - e nel coro intonato sulle note di "Imagine", la famosa canzone pacifista di John Lennon. Un bel momento collettivo che, forse, Trapani deve "imparare" a vivere meglio e con ancora più slancio di quanto non si sia visto, specie - e potrebbe sembrare un paradosso - da parte dei più giovani. "Trapani non è dove finisce l'Italia, ma dove essa comincia - ha gridato dal microfono Galipoli - lo vogliamo capire?". Di questo stimolo, che arriva da una dei tanti "trapanesi per scelta", sarebbe il caso di tenere debito conto, al di là di "appartenenze" o "schieramenti".
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