Belìce. Attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione la possibilità di completare la ricostruzione.

Trapani, 9 maggio 2011 – Gli interventi da tempo richiesti dal Coordinamento della Valle del Belice per il completamento della ricostruzione potrebber...

Trapani, 9 maggio 2011 – Gli interventi da tempo richiesti dal Coordinamento della Valle del Belice per il completamento della ricostruzione potrebbero trovare prossima soddisfazione nell’ambito decreto con il quale la bicamerale sul federalismo riforma i fondi Fas facendone strumento di successiva attuazione del Piano per il Sud varato dal Governo.Il Fondo per le Aree Sottutilizzate diviene dunque Fondo per lo sviluppo e la coesione nello schema di decreto legislativo esitato dalla commissione bicamerale e, all’articolo 4, viene chiaramente esplicitato come “l’intervento è finalizzato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia di carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale, aventi natura di grandi progetti o di investimenti articolati in singoli interventi… tra loro funzionalmente connessi, in relazione a obiettivi e risultati quantificabili e misurabili, anche per quanto attiene al profilo temporale”.Insomma i fondi devono essere utilizzati presto e bene e soprattutto con maggiore responsabilità degli amministratori locali. In questo quadro, come aveva annunciato il senatore Antonio d’Alì durante le celebrazioni, al castello Grifeo di Partanna, dell’ultimo anniversario del terremoto del Belìce, va delineata la programmazione necessaria al completamento della ricostruizione post terremoto e per la quale è stato calcolato un fabbisogno di 3oo milioni di euro per l'edilizia privata e di 150 milioni di euro per le opere pubbliche. Ma non di ricostruzione in senso stretto può e deve trattarsi, ma piuttosto diuna pianificazione che sposi le linee strategiche di quel Piano di rilancio per il Sud nell’ambito del quale le modalità puntuali saranno meglio definite esclusivamente dal ministero per la Coesione Nazionale. «Credo – afferma d’Alì – sia quanto mai necessario pensare ad un intervento che vada oltre la cosidetta ricostruzione e che si qualifichi invece come opportunità di sviluppo economico della Valle del Belìce attraverso progetti di recupero ambientale, di riqualificazione edilizia e  abitativa conformi ai più moderni criteri di efficienza ambientale, oltre che antisismica. Come parlamentare da sempre vicino alla gente della Valle del Belìce, mi premurerò di seguire costantemente il concretizzarsi di questo indirizzo nell’ambito del Piano di rilancio per il Sud, ma è indispensabile che i comuni della valle, nella cornice di maggiore coinvolgimento e responsabilità auspicate dal Governo, abbiano già pronti progetti capaci di integrarsi con le linee strategiche del Piano».Il Coordinatore dei Sindaci Nicolo Catania che ha seguito l’evoluzione del provvedimento sin dall’origine, esprime «cauto  ottimismo» ritenendo che «questo provvedimento va necessariamente colto nella giusta direzione e quale base necessaria per la definitiva chiusura della problematica. A nome del coordinamento ringrazio il Sen. Antonio D'Alì per l’incessante interessamento mostrato, nonchè il Sen. Enrico La Loggia ed il ministro Raffaele Fitto che, sono certo continureanno a seguire con la stessa sensibilità mostrata fino ad oggi le fasi successive». «L’auspicio del Coordinamento–conclude Catania– è comunque che si trovi da subito la possibilità di ottenere una anticipazione, come concordato nella riunione con i MinistriMatteoli e Alfano, che nelle more del provvedimento attuazione del Piano per il Sud, hanno assunto l’impegno di inserire una prima anticipazione in uno dei provvedimenti urgenti in materia di sviluppo e di rilancio dell’edilizia che si trova in questo momento corso di esame del Consiglio dei Ministri».

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