Beni ex CNT acquisiti dalla vecchia proprietà, la protesta dei lavoratori
"Le attrezzature presenti nel Cantiere Navale di Trapani devono essere vincolate all'area stessa e devono essere cedute a chi si aggiudicherà, in conc...
"Le attrezzature presenti nel Cantiere Navale di Trapani devono essere vincolate all'area stessa e devono essere cedute a chi si aggiudicherà , in concessione dal Demanio, la superficie dove sorgeva la CNT". Lo chiede il Collettivo degli ex dipendenti che si dicono "esterefatti di fronte a quanto sta accadendo". I lavoratori esprimo tutta la loro contrarietà su una vicenda che vede la vecchia proprietà "la stessa che ha causato il licenziamento degli operai, il fallimento del cantiere e che si trova sotto inchiesta per lo smaltimento illegale di rifiuti speciali (enormi quantità di oli e altri derivati delle lavorazioni sono stati interrati nella ex area ASI)" vincere la gara per l'acquisto dei beni presenti nella struttura. "Ancora una volta - si legge nella nota diffusa alla stampa - i diritti di noi lavoratori vengono calpestati e vengono concessi dei privilegi a chi ha causato la distruzione del Cantiere Navale di Trapani, la perdita di decine di posti di lavoro e l'annichilimento di un intero settore altamente produttivo della città che, se ben sviluppato, porterebbe alla creazione non di decine, ma di centinaia di posti di lavoro". Secondo i lavoratori "è inaccettabile permettere a chi ha causato questo scempio di trarne in qualche modo beneficio. Non soltanto chi si aggiudicherà l'area dovrà far fronte a delle spese enormi per renderla nuovamente operativa, ma sarà costretto a sostenere costi elevatissimi per bonificare la superficie interessata dallo sversamento illegale di oli, acque di sentine e rifiuti speciali risalenti al periodo dell'America's Cup". Gli ex dipendenti del CNT lamentano anche il ritardo nell'assegnazione dell'area demaniale: "escludiamo possa addebitarsi esclusivamente alla burocrazia poichè tutte le procedure presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state espletate ormai da tempo. I ritardi stanno distruggendo quanto rimane del cantiere perchè gli eventi atmosferici, i continui furti di rame ed i saccheggi stanno trasformando l'ex CNT nel cimitero della cantieristica trapanese. Vogliamo le risposte alle nostre domande - concludono il lavoratori - le vogliamo subito".
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