Birgi, Crisi libica: paura della guerra e preoccupazione del settore turistico
Trapani, 22 marzo 2011-Com'era prevedibile la chiusura dell'aeroporto Vincenzo Florio ed il trasferimento a Palermo di tutti i voli ha creato disagi a...
Trapani, 22 marzo 2011-Com'era prevedibile la chiusura dell'aeroporto Vincenzo Florio ed il trasferimento a Palermo di tutti i voli ha creato disagi ai viaggiatori ma anche la legittima protesta dei lavoratori della Airgest, la società di gestione dello scalo, e di quanto lavorano nei servizi di supporto, dalla gestione dei parcheggi alla ristorazione. Tutti sono fortemente preoccupati per il loro posto di lavoro, a rischio per il blocco dello scalo. Ieri l'Airgest ha tenuto una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione durante la quale il presidente Salvatore Ombra ha illustrato i vari passaggi che hanno portato alla chiusura dello scalo civile e le ipotesi per trovare soluzioni al problema. Una prima previsione effettuata dal vertice Airgest contempla la chiusura dello scalo almeno sino a fine marzo. Intanto, tutti i passeggeri che avevano prenotato i voli da Trapani debbono recarsi a Birgi almeno due ore prima dell’orario previsto per l' imbarco per essere imbarcati su pullman che li trasferiranno poi all'aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi. I pullman avranno una frequenza di quaranta minuti prima dell’orario di volo. Chi vuole può trasferiris a Palermo con propri mezzi. Intanto preoccupazioni sono state espresse anche dai sindacati e dagli operatori del turismo, visto che a giorni sarebbero cominciati gli arrivi in vista della Pasqua e dei celebrati Riti della Settimana Santa. Sinora non si sono registrate cancellazioni di prenotazioni, anche perché sono passate appena pochi giorni dall'avvio della crisi e 48 ore dalla chiusura dello scalo, ma la preoccupazione c'è ed è forte. A nulla vale ricordare che si sapeva che in caso di crisi lo scalo, militare e base Onu, sarebbe stato immediatamente utilizzato in via esclusiva dalle forze armata. I venti di guerra erano lontani e nessuno voleva solamente pensare che ci fosse un ritorno al 1986. Ora, invece, così è e all'aeroporto “Livio Bassi” si vive in un clima di frenetica attività con gli addetti nel pieno svolgimento delle operazioni militari. Sinora il colonnello Mauro Gabetta, comandante del 37^ Stormo di stanza a Birgi ha tenuto a sottolineare, nei suoi incontri con la stampa, come l'attività svolta dai militari italiani sia stata sempre di semplice ricognizione e non sia stato lanciato un solo missile. Ma l'interrogativo è: sino a quando?
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