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Palermo | Cronaca

Blitz antidroga, tra gli arrestati uomo di Matteo Messina Denaro

01 Dicembre 2016 09:38, di Ornella Fulco
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C'è anche un uomo di Matteo Messina Denaro tra le sette persone finite in carcere nel corso dell'operazione condotta dai Carabinieri a Palermo. Si tra...

C'è anche un uomo di Matteo Messina Denaro tra le sette persone finite in carcere nel corso dell'operazione condotta dai Carabinieri a Palermo. Si tratta del 50enne palermitano Matteo Cracolici. A lui era intestata una carta d'identità con il boss latitante andava in giro. Cracolici è accusato, insieme agli altri arrestati, di associazione per delinquere finalizzata ad un traffico di sostanze stupefacenti tra Napoli e Palermo. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli, è una costola dell'operazione "Panta Rei" che, nei mesi scorsi, ha azzerato i clan di Porta Nuova e Bagheria. Cugino della moglie di Francesco Nangano, mafioso di Brancaccio assassinato nel 2013, Cracolici fu condannato per avere favorito la latitanza di Messina Denaro. Di lui aveva parlato il collaboratore di giustizia Salvatore Grigoli che lo aveva indicato come uomo di fiducia del boss che a Bagheria e dintorni ha trascorso una parte della sua latitanza all'inizio degli anni Novanta. Cracolici, nel 1994, aveva denunciato alla stazione Carabinieri di Brancaccio lo smarrimento della sua carta d'identità. Con quel documento, qualche mese dopo ,Messina Denaro si imbarcò su un traghetto a Brindisi per andare in vacanza in Grecia. Secondo gli investigatori sarebbe Cracolici uno dei referenti dell'asse criminale tra Napoli e Palermo, specie per i rapporti con i fornitori. Cracolici si sarebbe recato periodicamente in auto a Marano, in provincia di Napoli, presso l’abitazione di un insospettabile imprenditore 63enne al quale avrebbe consegnato ingenti somme di denaro per fare poi rientro a Palermo. Nei giorni successivi un corriere avrebbe trasportato in auto a Palermo grossi quantitativi di hashish che veniva custodita in una villino ad Aspra per poi essere distribuita sulle varie piazze di spaccio della città.

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