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Campagna "Mettiamoci in gioco", il Comune di Salemi dà la sua adesione

09 Gennaio 2019 12:30, di Ornella Fulco
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L'iniziativa nazionale è supportata, in provincia di Trapani, da Codici e dall'Ossevatorio per la legalità

Dopo Erice, Valderice, Paceco, Custonaci e Calatafimi-Segesta anche Salemi, con il sindaco Domenico Venuti, si unisce al novero dei Comuni della provincia di Trapani che hanno aderito alla Campagna nazionale contro l'azzardo e l'usura e all'appello lanciato da Codici e dall'Osservatorio per la legalità di Trapani ad adottare provvedimenti idonei a limitare l'offerta di gioco sui loro territori. Già da tempo l'associazione di tutela dei cittadini e l'Osservatorio hanno aderito alla campagna che è rappresentata nel tavolo tecnico provinciale dell'Asp da Gino Gandolfo, coordinatore di "Mettiamoci in Gioco" – Sicilia.
Il primo cittadino di Salemi, che nei giorni scorsi aveva incontrato la responsabile di Codici Trapani, Ivana Saladino e il presidente dell'Osservatorio Vincenzo Maltese, con una delibera di Giunta – la n. 251/2018 - si è impegnato ad adottare una serie di provvedimenti concreti in materia di limitazione degli orari delle sale da gioco e facilitazioni di natura tributaria e tariffaria a favore di esercizi "no slot".
“Oggi tra le poche attività redditizie che aprono nelle città -sottolinea Vincenzo Maltese - vi sono centri scommesse e casinò virtuali. Purtroppo l’usura e il gioco d’azzardo sono fenomeni solo apparentemente distanti tra loro in quanto in realtà sono uniti da un unico comune denominatore che è la spasmodica ricerca di denaro facile e immediato, complice lo Stato che in questi anni ha stimolato la popolazione a tentare la fortuna con il gioco d’azzardo. Se poi aggiungiamo che le banche non erogano credito se non dietro idonee garanzie, il ricorso ad altri mezzi tanto illeciti quanto disperati è automatico”.
Per Ivana Saladino “la conferma proviene anche dai dati in nostro possesso che dimostrano come il 66% dei giocatori patologici appartengano alle fasce sociali più deboli. Condizione, questa, che spinge le vittime a giocare sempre di più inseguendo una vincita che non solo non arriverà mai ma che, alla lunga, finirà per accompagnarle dentro la ragnatela di strozzini senza scrupoli” .
“Noi siamo innanzi tutto per la prevenzione oltre che per la cura - concludono Maltese e Saladino - e chiediamo che i sindaci siano conseguenti adottando ordinanze e regolamenti specifici a tutela della salute e dei soggetti svantaggiati” ​​​​​​.

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