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Carceri: aggressioni e carenza di personale, protestano sindacati della Polizia Penitenziaria

14 Giugno 2018 08:52, di Ornella Fulco
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Proclamato da Sappe, Osap, Sinappe, Cisl e Ugl lo stato di agitazione del personale della Polizia penitenziaria in servizio alla Casa Circondariale di...

Proclamato da Sappe, Osap, Sinappe, Cisl e Ugl lo stato di agitazione del personale della Polizia penitenziaria in servizio alla Casa Circondariale di Trapani. I sindacati hanno anche chiesto un incontro al prefetto Darco Pellos, in quanto massima autorità provinciale di pubblica sicurezza, per informarlo della grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria nelle carceri di Trapani e di Favignana "che rischia di compromettere seriamente la sicurezza sia dell’Istituti che quella dei cittadini" se il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria non assegnerà in tempi brevi un congruo numero di nuovi agenti i cui corsi di formazione termineranno prossimo 20 luglio. Lo scorso 11 giugno si è svolta una contrattazione sindacale, indetta appositamente dalla direzione della Casa Circondariale di Trapani per discutere con i sindacati della grave carenza di unità che impone un recupero di personale, dagli uffici e da altri settori, per impiegarli nelle attività a contatto diretto con i detenuti e per rinforzare le turnazioni. "Il dato allarmante - si legge nella nota inviata al prefetto - è che oltre alle 61 unità di Polizia Penitenziaria mancanti dalla pianta organica stabilita dopo l’applicazione della Legge Madia (300 unità nei vari ruoli, ma fino al giorno prima l’organico previsto era di 323 unità) non vi sono più unità nella qualifica di Sovrintendenti e, a dispetto delle 24 unità previste del ruolo di Ispettori, ve ne sono solo 7; su 264 unità attualmente in forza all’Istituto (di cui 77 impiegate nelle cosiddette cariche fisse (cucina, magazzino, Uffici servizi–comando, conti correnti e sopravvitto, ufficio matricola, colloqui ecc. indispensabili per il funzionamento dell’Istituto e 40 in forza al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti) ben 190 sono i poliziotti ultracinquantenni, con una percentuale pari al 70%". Disagi vengono segnalati dai sindacati anche alla Casa di reclusione di Favignana dove "su una pianta organica di 121 unità, la Legge Madia ha ridotto di circa 40 unità il personale di Polizia Penitenziaria e, quindi, attualmente la pianta organica dovrebbe essere di 81 unità comprese il personale della motovedetta ma il personale realmente in servizio a Favignana è di 60 unità circa; fra malattie a lungo termine, fra nuovi posti servizi dopo l’evasione non è possibile - scrivono i sindacati neanche concedere al personale le ferie per il periodo estivo". Secondo le organizzazioni sindacali "questi dati sono estremamente preoccupanti e anche l’anzianità anagrafica, frutto di una scellerata scelta politica nell’arco dell’ultimo decennio, fatta di arruolamenti con il contagocce, causa problematiche legate alle assenze dal servizio per malattie che, oltre alla già cronica carenza di personale, vanno ad incidere profondamente sulla sicurezza degli Istituti, mettendo a rischio anche lo svolgimento delle attività rivolte ai detenuti, cosa quest’ultima che noi non auspichiamo; attività comunque che devono svolgersi in sicurezza, quella che oggi manca". I sindacati auspicano che, dopo l'incontro, il prefetto intervenga "presso gli uffici superiori affinchè nelle future assegnazioni del personale di Polizia Penitenziaria si tenga conto anche di questi Istituti (il carcere di Trapani è il terzo in Sicilia per importanza e capienza di detenuti), provvedendo ad assegnare non meno di 30 giovani unità presso la Casa Circondariale e non meno di 20 per la Casa di reclusione di Favignana". Proprio ieri, intanto, nel carcere trapanese e in quello di Castelvetrano si sono verificati due episodi di aggressione a poliziotti penitenziari da parte di due detenuti. Come riferito dai sindacati, a Trapani l'autore è stato un detenuto della sezione di isolamento che ha prima apostrofato verbalmente un assistente capo e poi lo ha colpito al viso con un pugno. L’aggressione pare sia stata dovuta al diniego da parte del poliziotto penitenziario di compiere atti vietati dal regolamento. Nel carcere di Castelvetrano, a causa di un diverbio nato per questioni di servizio, un detenuto ha aggredito un assistente e, tirandolo per la camicia, lo ha fatto sbattere contro uno spigolo della cella procurandogli ferite allo zigomo e all’occhio. "Esprimiamo solidarietà ai due assistenti capo aggrediti da detenuti - scrivono i rappresentanti di Sappe, Osap, Sinappe, Cisl e Ugl - e rilanciamo il problema sicurezza nelle carceri. Siamo stanchi di subire aggressioni e di essere umiliati giornalmente da una certa politica garantista che, per assicurare diritti e dignità alla detenzione, ha colpevolmente dimenticato tutti gli operatori penitenziari e ci riferiamo a tutte le categorie di lavoratori che oggi sono in forte sofferenza come organico".

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