Caso Ryanair, si susseguono gli appelli per evitare le cancellazioni invernali
Dopo la cancellazione, per la stagione invernale, di sette rotte (nazionali e internazionali) da parte di Ryanair, e in vista della riunione dei sinda...
Dopo la cancellazione, per la stagione invernale, di sette rotte (nazionali e internazionali) da parte di Ryanair, e in vista della riunione dei sindaci della provincia convocata per oggi a Trapani, si susseguono gli appelli per "salvare" l'aeroporto di Birgi e convincere il vettore low-cost irlandese a tornare sui suoi passi. "L'aeroporto di Trapani vedrà la sua operatività quasi del tutto compromessa, creando enormi disservizi al/sul territorio" affermano in una nota diversi operatori turistici del territorio. "L'assenza di collegamenti aerei - lamentano - porterebbe alla conseguente chiusura di migliaia di attività turistico-ricettive e alla crisi di tutto l'indotto, con un danno economico senza precedenti che riguarderebbe anche le casse degli enti locali e di alcune aziende partecipate. Senza contare il danno patrimoniale per la società di gestione aeroportuale e i milioni di fondi pubblici investiti negli ultimi anni che andrebbero letteralmente in fumo". Tra novembre e marzo, su Trapani transiteranno circa duecentomila passeggeri in meno. "Se non dovessero intervenire novità positive - dicono gli operatori - entro brevissimo tempo, da marzo, l'aeroporto di Trapani non ospiterebbe più voli di linea, trasformandosi di fatto in una grande scatola vuota". " Non è il tempo - proseguono - dello scarica barile, delle beghe personali, dei veti incrociati. Servono piuttosto unione di intenti, sinergia, politiche di sistema e condivisione. Bisogna salvare - concludono - questo territorio da quella che potrebbe essere la più grave crisi economica e sociale degli ultimi 50 anni, a tutto vantaggio di altri territori e di altri "interessi", che mirano da anni ad accaparrarsi quote di mercato che la provincia Trapanese potrebbe cedere per proprie inadempienze. Franco Giudice, presidente di Airgest commenta: "L'operativo pubblicato da Ryanair prevede un numero di frequenze settimanali che è poco più della metà dell'anno scorso, quindi abbiamo una ventina di voli rispetto ai quaranta dell'anno scorso. L'assenza dei voli porterebbe un gravissimo danno all'economia del territorio". Per Gregory Bongiorno, presidente di Confindustria Trapani "sarebbe una situazione veramente pesante, sia dal punto di vista occupazionale della gente che lavora all'aeroporto, sia attorno all'aeroporto. Mi riferisco ai tassisti, ai transfer ma, più in generale anche a coloro che hanno deciso di investire nel turismo". Ryanair, che sta attraversando una fase difficile, sta tagliando sulle tratte meno redditizie e su quelle degli aeroporti, come Trapani, che non hanno rinnovato il contratto di co-marketing. Intanto si attendo che venga bandita la gara di oltre 20 milioni che Airgest ha in programma per sottoscrivere un nuovo accordo. Per sbloccare la gara serve subito la copertura finanziaria che dovrà arrivare da fondi già stanziati dalla Regione e dal nuovo accordo di co-marketing che dovranno sottoscrivere i Comuni del Trapanese. L'importo complessivo è di 20.280.000 euro, considerato che la proposta che aveva fatto Ryanair per garantire il prosieguo dell’operatività sull’aeroporto era di 4 euro a passeggero. La gara è per la realizzazione di una campagna finalizzata a favorire l’incremento delle presenze turistiche nell’ambito territoriale, con un bando diviso in tre lotti. Il primo, "Collegamenti con mercati nazionali già consolidati" è per 13.136.500 euro; il secondo, “Collegamenti con mercati internazionali già consolidati” per 6.428.500 euro ed il terzo, "Collegamenti internazionali da sviluppare", per 715.000 euro. Mentre si attende il completamento delle istruttorie relative ai finanziamenti derivanti da stanziamenti della Regione i Comuni del territorio, che hanno dato disponibilità a rinnovare l’accordo di co-marketing scaduto la scorsa primavera, devono passare dalle parole ai fatti, anche in considerazione della circostanza che alcuni, per un totale di oltre 700 mila euro, sono in ritardo nel pagamento delle quote per il triennio precedente mentre Santa Ninfa (36.600) e Salaparuta (18.300) non hanno mai versato neanche in parte le quote che avevano avuto attribuite. Anche di questo si parlerà , oggi pomeriggio, nella riunione convocata dal presidente del Distretto turistico Giuseppe Pagoto, sindaco delle Egadi, nella sede dell’Associazione degli industriali.
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