Cassazione conferma condanne a favoreggiatori Matteo Messina Denaro
Confermate dalla Cassazione le sentenze di condanna per otto persone accusate di aver favorito la latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro con...
Confermate dalla Cassazione le sentenze di condanna per otto persone accusate di aver favorito la latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro con una rete di comunicazione basata sui "pizzini", i messaggi scritti su bigliettini richiusi con nastro adesivo e nascosti in alcuni luoghi per essere recapitati. Si tratta del processo scaturito dall'operazione "Golem II", condotta a suo tempo dalla Squadra Mobile di Trapani. Condannati, quindi, a 12 anni e 6 mesi di reclusione il cugino del capomafia Giovanni Filardo, e il cognato del boss, Vincenzo Panicola; 14 anni e 6 mesi sono stati inflitti all'imprenditore Giovanni Risalvato; 12 anni a Maurizio Arimondi; 13 anni di carcere a Tonino Catania e a Lorenzo Catalanotto; 4 a Marco Manzo; 2 anni e 3 mesi a Nicolò Nicolosi. Nel processo di primo grado (poi confermato in appello) venne condannato a 10 anni di reclusione anche lo stesso boss latitante Matteo Messina Denaro. Risarcimento, come parti civili, riconosciuto a Libero Futuro, associazione Addiopizzo, Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara, Confindustria Trapani, Partito Democratico, Provincia regionale di Trapani, Associazioni antiracket di Marsala e Trapani.
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