Castelvetrano, il Vescovo nella città di Messina Denaro
Casetlvetrano, 16 novembre 2011- - Il vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero incontrerà venerdì (18) mattina alle 9,30 ...
Casetlvetrano, 16 novembre 2011- - Il vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero incontrerà venerdì (18) mattina alle 9,30 nell’uliveto di contrada Seggio Torre a Castelvetrano Davide Pati di «Libera Terra», i lavoratori e una delegazione di studenti che raccoglieranno le prime olive (dopo l’incendio che ha parzialmente distrutto l’uliveto) del fondo confiscato alla mafia e affidato a «Libera». L’iniziativa è stata organizzata proprio da «Libera Terra» che, tramite il «Progetto Policoro» (promosso dalla Cei e dalle Diocesi del Sud Italia) costituirà proprio a Castelvetrano una cooperativa per la gestione del fondo. Monsignor Mogavero dopo l’incontro con gli operai e gli studenti si trasferirà alla scuola elementare «Ruggero Settimo» di Castelvetrano (ore 11) per un confronto - insieme al Prefetto di Trapani Marilisa Magno - con gli studenti degli istituti cittadini. Il confronto sarà preceduto dagli interventi di Bernardo Petralia, sostituto procuratore a Marsala e Rino Giacalone della «Fondazione Libera Informazione», modera Toni Mira del quotidiano «Avvenire». Il confronto con gli studenti castelvetranesi è il primo che il vescovo di Mazara del Vallo tiene nella città del latitante Matteo Messina Denaro dopo l’uscita del suo libro “La Chiesa che non tace” (scritto a quattro mani con Giacomo Galeazzi) e di “Prodotto interno mafia” di Serena Danna (in libreria da pochi giorni), dove monsignor Mogavero è stato intervistato insieme a Pietro Grasso, Nicola Gratteri, Ivan Lo Bello e Moisés Naìm. «Nella provincia di Trapani il fenomeno criminale non è per nulla vinto - dice monsignor Mogavero alla Danna nel libro - il primo dei ricercati, Matteo Messina Denaro, è un nostro diocesano. Eppure non c’è una percezione chiara della presenza di Cosa Nostra sul territorio. Èdifficile sentire odore di mafia, sono coinvolti troppi insospettabili, troppi colletti bianchi». E Mogavero, a proposito di Messina Denaro, spiega ancora nel libro “La Chiesa che non tace”: «Se lui potesse ascoltarmi, se avesse voglia di sentire una parola che non porta guadagni su questa terra ma capitalizza per l’eternità gli direi: “Vale la pena vivere una vita da fuggiasco, piena di sangue, illegalità , prepotenze, violenze, preoccupato solo di sottrarti continuamente alla caccia delle forze dell’ordine? Con quale faccia ti presenti un giorno al cospetto di Dio, al cui giudizio nessuno può sfuggire?”».
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