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"Cento anni di storia" del Museo Pepoli, oggi l'inagurazione della mostra

13 Dicembre 2014 11:36, di Ornella Fulco
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Il Museo regionale "Agostino Pepoli" festeggia i cento anni dalla sua inaugurazione e, per ripercorrere i momenti più rilevanti della sua storia, è st...

Il Museo regionale "Agostino Pepoli" festeggia i cento anni dalla sua inaugurazione e, per ripercorrere i momenti più rilevanti della sua storia, è stata allestita una mostra documentaria dal titolo “Museo Pepoli: cento anni di storia”, che sarà aperta al pubblico da domani fino al 31 gennaio 2015. Oggi pomeriggio, alle 17, la cerimonia di inaugurazione, alla presenza del direttore del museo, architetto Luigi Biondo, e della professoressa Lina Novara, presidente dell'associazione "Amici del Museo Pepoli". Interverranno anche alcuni ex direttori del "Pepoli" e sarà proiettato un lavoro in grafica tridimensionale dell’architetto Gioacchino Piazza che ripercorre le evoluzioni architettoniche dell’edificio e le trasformazioni subite dagli allestimenti nei decenni. Agli interventi seguirà il vernissage della mostra documentaria (di cui anticipiamo le immagini in esclusiva) frutto del lavoro di ricerca e catalogazione, realizzato dall’equipe di archivisti-catalogatori del museo, recentemente ultimato. Documenti inediti, rarissimi, fotografie d’epoca, articoli di giornale, manifesti, volumi a stampa illustrano con parole ed immagini i primi cento anni di storia del Museo "Pepoli" conducendo i visitatori lungo un percorso che sollecita non solo il recupero o la rivisitazione della memoria ma anche la riflessione sullo stato attuale e sull'attenzione rivolta al mondo della cultura. Ben altri tempi, oggi, da quando il conte Pepoli, a sue spese, ristrutturò il diroccato convento dei Carmelitani per farne un Museo civico di cui le immagini in mostra ci restituiscono un fascino ineguagliabile. Museo a cui furono assegnate le rendite di alcune proprietà del nobile trapanese per il suo sostentamento. O, ancora, da quando, sotto i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale, il direttore, il personale e i custodi del Museo si adoperarono senza orari e con sincero spirito di servizio, quando non con vero sprezzo del pericolo, per mettere al riparo i tesori in esso custoditi. In mostra ci sono le immagini, a parlare da sole di quel periodo, e anche due semplici foglietti sui quali un custode dell'epoca segnò gli orari degli allarmi scattati in città per le incursioni aeree. E, ancora, una nota inviata da Roma al direttore contenente la richiesta di censimento del personale di “razza ebraica” eventualmente impiegato nella struttura. Il lavoro di Angela Morabito, Lea Paladino e Daniela Scandariato, coadiuvate da Marcello Milano e Maurizio Monteleone, negli archivi del "Pepoli", diventa, così, un percorso di visita che coinvolge e cattura inevitabilmente. Sarà anche possibile leggere i ritagli di giornale che incitano al recupero del Museo, dopo i danni ricevuti durante il conflitto mondiale, e rivivere la sua rinascita testimoniata da mostre, eventi e momenti di fruizione delle bellissime opere d’arte e delle collezioni custodite nella struttura, dalla sua riapertura fino ad arrivare ai giorni nostri, senza trascurare i cambiamenti strutturali e le mostre-evento dedicate all’esposizione dei coralli, dei materiali preziosi e la grande kermesse con i dipinti di Caravaggio. La mostra sulla storia del Museo si avvale anche di una audio-guida, facilmente utilizzabile dai visitatori sui propri smartphones grazie al codice QR, progettata e realizzata interamente dallo staff del "Pepoli". L'evento è organizzato dal Museo in collaborazione con l'associazione "Amici del Museo Pepoli" che ha sempre tenuta salda l'attenzione sulle sorti della struttura, una delle poche in Italia - come spiega l'attuale direttore, il trapanese Luigi Biondo - ad essersi, a suo tempo, dotata di uno Statuto. Le vetrine utilizzate per la mostra sono state messe a disposizione dall’Archivio di Stato di Trapani e altro supporto è stato garantito dall’Ente Luglio Musicale Trapanese.

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