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Chi ci capisce è bravo

28 Marzo 2018 17:58, di
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Leggi i giornali, ti aggiorni sul web, passi a setaccio i comunicati stampa, guardi la Tv e alla fine credi di poterti fare un’idea di cosa succede. P...

Leggi i giornali, ti aggiorni sul web, passi a setaccio i comunicati stampa, guardi la Tv e alla fine credi di poterti fare un’idea di cosa succede. Poi, tiri le somme e, invece, non è così. Mi riferisco alla politica, da quella di paese a quella nazionale, una politica che la mia generazione era abituata a leggere con le lenti attente di chi guardava ad una parte o all’altra, e dentro di esse ad un partito, dove vivevano, anzi, convivevano, anche anime diverse, che litigavano, a volte in modo aspro, ma che alla fine riuscivano a fare sintesi. Oggi così non è. Partiti? Dio ce ne guardi bene. Ne sono rimasti, si fa per dire, due: il Pd e Forza Italia. Ambedue, alle scorse elezioni nazionali, bastonati dai propri elettori. Parli con i loro dirigenti che provano a minimizzare, ma loro stessi lo sanno: la botta è stata pesante. Oggi parliamo del Pd che è nel caos totale, senza identità, da Roma a Trapani, passando per Palermo. Tutti sono abilitati a dire tutto e il contrario di tutto,. Ognuno addossa agli altre le colpe che sono, invece, da condividere. Nel marasma generale i poveri cristi dei loro elettori non sanno a che santo votarsi. Ma il destino sembra segnato: voteranno in larga parte 5 Stelle quelli che non sono con Salvini, e Salvini quelli che non sono con Di Maio. Gli altri o non voteranno o fungeranno da “zoccoletto duro” di un partito destinato a scendere sotto la doppia cifra elettorale. Quanto a chi ha provato a stare a sinistra del Pd, (da qualcuno ribattezzati Liberi e Belli) sarà oggetto di una prossima puntata di “Chi l’ha visto?”. In Sicilia in casa Pd sono volati gli stracci con Faraone, proconsole renziano preso a schiaffoni dall’elettorato isolano, mentre a Trapani due candidature parlamentari, una senatrice ed un deputato regionale, sono anche loro miseramente naufragate. Divisioni anche a Marsala, a Paceco mentre in altre realtà la situazione è “border line”. A Trapani al via il valzer delle candidature, con chi vuole candidato sindaco un Pd ortodosso (Savona) , chi un Pd a fasi alterne (Tranchida). Primarie di partito o di coalizione? Ma di coalizione con chi? Con liste civiche dove trovi tutto e il contrario di tutto. Tutti pronti a mettersi a disposizione della città, tutti pronti a “sacrificarsi” (ma c’è stato qualcuno che glielo ha chiesto?), ma pochi a dire cosa vogliono fare, e soprattutto pochi a dire che se dovessero fallire avrebbero il pudore di andare via anzitempo. L’impressione, non qualunquistica, è che ancora una volta si vada avanti a tentoni, al buio. Ma forse queste considerazioni sono frutto di confusione senile. Almeno è quello che ardentemente spero.

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