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Trapani | Cronaca

Chiesto rinvio a giudizio per l'ex deputato regionale del PD Paolo Ruggirello e per altre 28 persone

26 Novembre 2019 19:23, di Laura Spanò
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La richiesta avanzata dai Pm della Dda riguarda tutti gli indagati del blitz «Scrigno»

Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello accusato di associazione mafiosa assieme ad altre 28 persone tra cui i presunti capi della famiglia mafiosa di Trapani.

La richiesta avanzata dai Pm della Dda riguarda tutti gli indagati del blitz «Scrigno» operazione antimafia portata a termine  dai carabinieri di Trapani lo scorso 5 marzo.

Chiesto il giudizio anche Francesco e Pietro Virga (figli del boss Vincenzo, arrestato da latitante nel 2001), il presunto capo di Trapani, Franco Orlando e quello della famiglia di Paceco, Carmelo Salerno, tutti detenuti dal giorno del blitz. In queste settimane l’ex deputato Paolo Ruggirello - assistito dagli avvocati Vito Galluffo, Enrico Sanseverino e Carlo Taormina - è stato interrogato dai magistrati che però hanno respinto la richiesta di scarcerazione o trasferimento ai domiciliari presentata dai legali.

L’ex deputato trapanese è in carcere dallo scorso marzo qualche giorno fa, ha chiesto di parlare con i pm di Palermo. E in quella occasione ha ammesso di avere incontrato il boss trapanese Pietro Virga, poco prima delle regionali del 2017, sostenendo  che fu un incontro a sorpresa, quasi “un’imboscata” fatta da un conoscente che gli aveva promesso di presentagli una persona che poteva aiutarlo in campagna elettorale. “Quando capii che era Virga era troppo tardi per allontanarmi” - ha detto ai magistrati Ruggirello. Questa la sua versione, che non ha convinto per nulla i magistrati. “Virga mi chiese 50 mila euro per affrontare la campagna elettorale, mi ricordo che promise 1000 voti dietro il pagamento di 50 mila euro. E io accettai, ma solo per potermi allontanare il più presto possibile da quel luogo”. Questo quanto ha riferito ancora ai magistrati Paolo Ruggirello. Un incontro quindi col boss a sua insaputa, dichiarazioni che però per l’ex deputato erano importanti per risalire alla verità, tanto da chiedere di lasciare il carcere e andare ai domiciliari, ma il gip  Morosini ha rigettato l’istanza. Ed ora i pm della dda chiedono il rinvio a giudizio per l’esponente politico e per altre 28 persone.

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