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Chiude il punto nascita della clinica "Sant'Anna"

14 Dicembre 2018 07:40, di Ornella Fulco
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Lo ha deciso la proprietà in base a criteri di resa economica

Sta sollevando proteste e preoccupazione la notizia, diffusasi in città da qualche giorno, della chiusura del punto nascita della Casa di cura "Sant'Anna". La decisione sarebbe stata assunta dal proprietario, l'imprenditore siracusano Antonio Tigano, da anni ormai il numero uno tra i titolari di cliniche e case di cura in Sicilia. I quasi 500 parti - tetto da raggiungere annualmente per mantenere la convenzione con l'Asp - avvenuti nella struttura che è, da generazioni, punto di riferimento per i cittadini trapanesi e della provincia, non sarebbero stati giudicati sufficienti, in termini di resa economica, per proseguire l'attività.

La struttura - come si legge sul suo sito web - è autorizzata ed accreditata per 64 posti letto con decreto dell’Assessorato della Sanità di cui 4 per patologia intermedia neonatale a cui, nel 2016, si sono aggiunti ulteriori 28 posti in regime libero professionale. Sei i reparti: chirurgia generale, ostetricia e ginecologia, neonatologia, oculistica e urologia. 

A rischio non c'è, ovviamente, solo la possibilità per le future mamme di partorire in una "dimensione" diversa, più raccolta e per certi aspetti più confortevole di quella di un ospedale pubblico, dato che anche l'altra clinica privata cittadina, la "Villa dei Gerani", ha cessato da qualche anno questa attività,  ma anche posti di lavoro: si tratta di 13 ostetriche, 5 infermiere pediatriche, una neonatologa e un anestesista strutturati a cui si vanno ad aggiungere i 10 ginecologi che hanno rapporti di collaborazione con la Sant'Anna a cui le loro pazienti facevano riferimento. 

Il direttore sanitario della Clinica, il ginecologo Salvatore Pollina, ha dichiarato di avere appreso della decisione di chiudere il reparto a cose fatte, senza, quindi, alcun margine di confronto o trattativa.

"Chiediamo alla amministrazione della Sant'Anna - commenta la dottoressa Iris Bonanno Conti, che dal 2013 è responsabile del servizio di neonatologia del punto nascita - di valutare la possibilità di concedere un periodo di 'osservazione' al reparto. Se è vero - prosegue - che nel primo semestre del 2018 abbiamo registrato un calo notevole di nascite nella struttura, dobbiamo però considerare che nel secondo semestre si è registrato un incremento di oltre il 50 per cento. Ciò, peraltro, ci consente di rispettare il tetto dei 500 parti all'anno stabilito dalla Regione". Dal 2013 ad oggi sono stati oltre 4.500 i bambini nati alla Casa di cura e di questi solo poco più di 50 sono stati trasferiti, per esigenze terapeutiche non trattabili alla Sant'Anna, all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani. 

"Si è investito tanto, in questi anni - conclude Bonanno Conti - in termini di professionalità, attrezzature e adeguamento della struttura,  credo che un periodo di ulteriore valutazione dei risultati economici della nostra attività, da parte della proprietà, lo meritiamo". 

Una questione, quindi, da inquadrare squisitamente nelle logiche di un gruppo imprenditoriale che, legittimamente, guarda ai bilanci ma che, forse, non dovrebbe dimenticare che opera nel campo della salute e del benessere delle persone. 

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