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Chiusura Cara, le preoccupazioni di Italia Unica

04 Maggio 2015 11:32, di Niki Mazzara
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Preoccupazione per la ventilata chiusura, a fine maggio, del Centro accoglienza richiedenti asilo di Salinagrande è stata espressa, con una nota stamp...

Preoccupazione per la ventilata chiusura, a fine maggio, del Centro accoglienza richiedenti asilo di Salinagrande è stata espressa, con una nota stampa, da Daniele Navetta, uno dei responsabili della "porta" Trapani Erice di Italia Unica, il progetto e movimento politico promosso da Corrado Passera. "La struttura di Salinagrande - scrive Navetta - rappresenta il centro più grande presente in provincia di Trapani e, in questo momento di grande necessità di posti per accogliere migranti, la sua chiusura sembra un contro senso. Ci si pone pertanto una domanda semplice, come mai questa decisione in un momento di emergenza “immigrazione” e con problemi di accoglienza, come le settimane scorse, con sbarchi di miglia di uomini, donne e bambini?". L'esponente di Italia Unica pone l'accento anche sulla sorte dei lavoratori che operano al Cara: "Che fine faranno? Che salvaguardia ci sarà per questi lavoratori con la chiusura del centro, tenuto conto che attualmente la gestione è affidata alla cooperativa Badia Grande. Ci sono salvaguardie per i posti di lavoro?". Navetta chiede alle "parti interessate, dal Prefetto di Trapani ed a tutte le parti sociali coinvolte, di vigilare e verificare che quanto si prospetta non diventi un altro momento di perdita di posti di lavoro, di penalizzazione del sistema economico sul nostro territorio". Il Centro di accoglienza di Salinagrande era già destinato a chiudere entro la fine dello scorso mese di febbraio ma le esigenze di ospitalità sul territorio trapanese ne hanno, finora, impedito la dismissione. Di ieri, infatti, la notizia che anche i 382 migranti giunti al porto di Trapani sono stati trasferiti nella struttura e soltanto una parte di essi troverà successiva accoglienza in centri di altre regioni italiane.

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