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Chiusura CARA: licenziati i lavoratori, indetto sit-in di protesta

19 Giugno 2015 09:11, di Ornella Fulco
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Con un sit in di protesta davanti alla Prefettura lavoratori e sindacati protesteranno, a partire dalle 9.30 di martedì prossimo contro il licenziamen...

Con un sit in di protesta davanti alla Prefettura lavoratori e sindacati protesteranno, a partire dalle 9.30 di martedì prossimo contro il licenziamento dei 40 lavoratori del Centro per Richiedenti Asilo di Salinagrande. A seguito della chiusura della struttura, prevista per lo scorso 28 febbraio e rimandata di mese in mese a causa dei nuovi arrivi di migranti sul territorio, la cooperativa "Badia Grande" che lo ha gestito ha dato il via alle procedure di mobilità. “Mentre le società che gestiscono i centri di accoglienza sono obbligati a licenziare il personale dipendente – si legge in una nota congiunta di Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Confintesa Commercio ed Ugl Terziario – gli immigrati sbarcano numerosissimi nella nostra città con cadenza ormai settimanale, portando al collasso tutti i centri di accoglienza del territorio. Nonostante le reiterate richieste dei sindacati al prefetto per sollecitare la composizione della controversia, l’organo prefettizio ha ritenuto di delegare ogni competenza in via esclusiva alla Direzione provinciale del lavoro di Trapani”. I sindacati sottolineano che "gran parte degli immigrati che sbarcano in città lasciano i centri di accoglienza (CAS) già l´indomani, senza aver ancora potuto effettuare la prima visita medica obbligatoria per legge, senza essere stati identificati, girando la città senza controllo alcuno, creando così un importante problema d'ordine e igiene pubblica". "Sono altre - si legge nella nota dei sindacati - le tipologie di strutture che dovrebbero nascere sul territorio per dare risposte efficaci e sicure, quali ad esempio i “centri prima accoglienza”, i cosiddetti Hub che, invece, ci si ostina a non voler costituire. Secondo Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Confintesa Commercio ed Ugl Terziario "è possibile ipotizzare soluzioni soltanto con il coinvolgimento del prefetto, delle parti sociali e degli operatori del settore che, in sinergia, potranno fornire risposte in termini di solidarietà sociale e sicurezza, oltre che per le conseguenti opportunità occupazionali".

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